Erano stati accusati di detenzione di 60 kg di sostanza stupefacente
Il Gup presso il Tribunale di Taranto dott. Pompeo Carriere, all’udienza del 15 aprile 2019, ha assolto “per non aver commesso il fatto” i due cittadini di origine tunisina, i signori Mbarka Hamza e Ben Salem, arrestati a Ginosa Marina lo scorso 16 ottobre.
Secondo l’accusa i due sarebbero stati arrestati a seguito di un’attività di indagine scaturita da una notizia confidenziale che ha visto i militari della Stazione di Ginosa Marina organizzare un’attività di vigilanza e controllo del capannone dismesso della ex “Cantina Trovisi”, sita in agro di Ginosa, al cui interno avrebbero detenuto 60 Kg di marijuana. Al terzo giorno di controlli i due sarebbero stati colti in flagrante mentre accedevano ai suddetti locali e poi inseguiti ed arrestati dai Carabinieri dopo una lunga fuga a piedi nelle campagne nei pressi del “Bar Magliari”.
I due imputati, difesi dagli avvocati Dario IAIA, Francesco FISCHETTI e Calliope MURIANNI, sono stati giudicati secondo le forme previste dal rito abbreviato. Prima della celebrazione del processo i difensori hanno prodotto una memoria difensiva corredata da copiosa documentazione con la quale hanno sottoposto al vaglio del Giudice alcuni dubbi circa la effettiva responsabilità dei due. Acquisiti memoria e documenti allegati, il Gup dott. Carriere ha ritenuto opportuno escutere tre testimoni, tutti Carabinieri della Stazione di Ginosa Marina che avevano eseguito l’operazione.
Al termine dell’istruttoria sono emersi ulteriori elementi di discordanza tra quanto contestato e quanto emerso, tanto da indurre anche il Pubblico Ministero a richiedere l’assoluzione dei due imputati. Il collegio difensivo, invece, durante la discussione, ha riassunto ed evidenziato tutti gli elementi poco chiari relativi alle modalità dell’arresto, relativi alle condizioni climatiche del giorno dell’arresto, sulla distanza percorsa a piedi durante la fuga e sulle caratteristiche del percorso, all’effettivo coinvolgimento degli imputati nella vicenda ed ha, quindi, posto all’attenzione del Giudice tutte le contraddizioni emerse durante l’istruttoria.
Il Giudice, ritenute valide tutte le argomentazioni della difesa, ha emesso sentenza di assoluzione per entrambi gli imputati “per non aver commesso il fatto”, disponendo l’immediata scarcerazione degli stessi atteso che fossero in regime di custodia cautelare in carcere da sei mesi, dalla data dell’arresto.