«Una situazione - spiega Turco - dettata dai vincoli sanitari che da allora hanno bloccato la produzione. Uno stop che ha messo in ginocchio la mitilicoltura tarantina»
“Il governatore nonché assessore alle Politiche agroalimentari, Michele Emiliano, ascolti il grido di dolore di un settore fondamentale per l’economia dell’intera provincia di Taranto. La miticoltura non può aspettare. Occorre dare delle risposte in tempi celeri e sbloccare l’ter burocratico”.
Il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, accoglie l’appello di Confcommercio Taranto e delle associazioni di categoria di Agci Pesca e Lega Pesca sullo stallo, da ormai otto anni, delle produzioni mitilicole del primo seno del Mar Piccolo di Taranto.
“Una situazione - spiega Turco - dettata dai vincoli sanitari che da allora hanno bloccato la produzione. Uno stop che ha messo in ginocchio la mitilicoltura tarantina. Senza considerare, e su questo gli operatori hanno pienamente ragione, che da ormai due anni attendono la classificazione (in classe A) delle acque del secondo seno del Mar Piccolo, nonostante la ASL di Taranto abbia certificato co unna costante attività di analisi a campionamento abbia riconosciuto le condizioni per tale classificazione. Tutto sbloccato? Nemmeno per sogno visto che l’Ufficio Veterinario regionale non ha ancora adottato il provvedimento. Con inevitabili conseguenze per il settore: maggiori costi per la depurazione del prodotto e il blocco di una campagna di comunicazione che consenta di rilanciare l’immagine della cozza tarantina, sempre e solo associata alla situazione di criticità del primo seno. Senza dimenticare che il comparto non può ancora accedere ai fondi comunitari per la pesca, i Gac, determinando quindi una situazione di sconforto tra gli operatori”.
“Ecco perché sono convinto che il presidente Emiliano accoglierà con favore le richieste delle associazioni – conclude Turco – avendo sempre dimostrato forte e spiccata sensibilità per le sorti e il rilancio economico e sociale della provincia di Taranto. La Regione convochi quindi al più presto un tavolo di lavoro con gli operatori per trovare soluzioni condivise per un serio piano di marketing, di comunicazione e di risorse finanziarie. Taranto non può perdere il legame con uno dei suoi prodotti simbolo”.