Il cortometraggio sarà proiettato giovedì della prossima settimana alle 21,15, alla presenza del regista Mirko Dilorenzo e degli attori
Il cortometraggio “Giuseppe”, che ha come protagonisti gli utenti del centro diurno per la riabilitazione psichiatrica “Phoenix” di Sava, sarà presentato in anteprima al festival del cinema nazionale “FolleMente”, che si svolgerà da giovedì 19 a sabato 21 settembre a Teramo.
«Il cortometraggio, diretto dal regista Mirko Dilorenzo, narra la vita di San Giuseppe da Copertino, l’unico Santo che, si dice, abbia volato» rende noto Sandra Dicursi, coordinatrice del centro diurno, gestito dalla cooperativa “Nuova Luce”. «Santo che veniva definito il “santo pazzo”».
Un soggetto, dunque, non scelto a caso.
«Il cortometraggio sarà proiettato giovedì della prossima settimana alle 21,15, alla presenza del regista Mirko Dilorenzo e degli attori, gli utenti del nostro centro, che lavora in sinergia con il Dipartimento di Salute Mentale (diretto da Maria Nacci) e con il Centro di Salute Mentale di Manduria (il cui responsabile psichiatra è Nunzio Bucci)» annuncia la coordinatrice Sandra Dicursi. «Ivano, Patrizia, Claudio: in ognuno di loro c’è un po’ di Giuseppe, la storia del santo da Copertino che si narra essere stato folle, capace di mirabolanti imprese come volare e avere continue visioni, raccontate dal regista Mirko Dilorenzo.
Attraverso un copione frutto di un laboratorio di scrittura creativa di gruppo e l’interpretazione degli attori, i pazienti del centro diurno di riabilitazione “Phoenix” di Sava, il corto propone uno sguardo inconsueto che rompe ogni logica, regalando un momento di anarchia e libertà mentale in cui ognuno di noi può riscoprirsi, facendosi guidare da chi solitamente ignoriamo per andare “oltre” la macchina da presa e sperimentare infinite possibilità esistenziali».
“FolleMente Festival”, il cui sottotitolo è “Festival e Giornate della Follia”, si propone di esplorare la potenza della mente umana e i suoi aspetti più folli.
«Questo festival nasce dall’idea di scardinare il tabù che riguarda la follia, per proporre un approccio multidisciplinare al tema attraverso una contaminazione di saperi, per cogliere sia il suo aspetto creativo, inteso come rottura degli schemi, sguardo lungimirante, capacità di modificare il reale, sia il suo aspetto medico-terapeutico, indagando i nuovi strumenti di
approccio alla malattia mentale e i tentativi di intenderla non più solo come oggetto di cura, ma anche come risorsa e opportunità» conclude la dott.ssa Dicursi. «Finalità che collimano con l’impegno dell’equipe del centro di riabilitazione psichiatrica “Phoenix”».