Il presidente Deandri ha ribadito l’impegno dell’associazione a sostenere tutte le Vittime del Lavoro facendo sentire la concreta presenza a sostegno dei familiari
Si è tenuta ieri mattina la prima udienza del processo nei confronti di imputati a vario titolo della morte di Alessandro Morricella. In data 08/06/2015, l’operaio colatore Morricella era impegnato a circa 20 metri dal foro di colata B dell'AFO/2, intento alla rilevazione della temperatura della ghisa dal relativo pozzino, quando veniva investito da una enorme fiammata coinvolgente sostanze provenienti dall'interno dell'Afo, quali gas Afo (infiammabile), ghisa e loppa liquefatti (1500 gradi circa).
«Il Morricella a seguito dell'evento decedeva, in data 12/06/15, per scompenso idroelettrolitico e cardiocircolatorio a causa di ustioni di II e III grado estese su più del 90% della superficie corporea» si legge in una nota dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro. «L’Anmil, costituita parte civile con l’avv. Maria Luigia Tritto del Foro di Taranto, era presente in aula insieme al presidente territoriale provinciale Emidio Deandri e ad un folto gruppo di amici del povero Morricella costituiti in un comitato spontaneo “Collettivo Morricella”.
Il presidente Deandri ha ribadito l’impegno dell’associazione a sostenere tutte le Vittime del Lavoro facendo sentire la concreta presenza a sostegno dei familiari che, come in questo caso pur non essendo presenti nel processo, poiché l’Ilva ha già provveduto a risarcire il danno in loro favore, hanno diritto ad ottenere giustizia e verità. Il processo è stato rinviato all’udienza del 3/12/19 per rinnovo di notifica del decreto di rinvio a giudizio di un imputato risultato irreperibile e seguirà con altre tre udienze calendarizzate per l’8 gennaio 2019, 15 gennaio e 28 gennaio 2020 durante le quali verranno ascoltati i periti del Tribunale ed i testimoni del Pubblico Ministero»