L’uomo, un 50enne, dopo il litigio con la moglie accoltellò anche un altro figlio
Il gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli ha condannato con il rito abbreviato a 20 anni di carcere il 50enne che il 7 ottobre del 2018 lanciò dal balcone del terzo piano la figlia di 6 anni, dopo l’ennesimo litigio avvenuto telefonicamente con la moglie, da cui era separato, e dopo aver accoltellato alla gola l’altro figlio di 14 anni, che riportò ferite con prognosi di 15 giorni.
Ben più gravi le condizioni della bimba, sottoposta a diversi interventi chirurgici e dichiarata fuori pericolo solo dopo diverse settimane. L’uomo è accusato di tentato omicidio aggravato, maltrattamenti, lesioni gravissime e resistenza a pubblico ufficiale.
L’aggressione avvenne in un comprensorio di case popolari del rione Paolo VI di Taranto, nell’abitazione della nonna paterna alla quale erano stati affidati i due fratelli dopo la separazione dei genitori. I carabinieri dovettero sottrarre il 50enne, con precedenti per maltrattamenti in famiglia, al linciaggio di decine di persone inferocite. Al momento dell’aggressione in casa c'erano la madre dell’uomo, suo fratello e un nipote.