Le uova sono state deposte il 19 settembre scorso. Considerando che trascorrono mediamente 60 giorni prima della schiusa, la tartarughine dovrebbero spuntare dalla sabbia entro la fine della settimana
E’ partito il conto alla rovescia per la schiusa della uova dal secondo nido di tartaruga “Caretta Caretta” nell’arenile di Torre Ovo e, più precisamente, di località “Trullo di Mare”. Uova che sono state deposte il 19 settembre scorso e che, dunque, dovrebbero schiudersi nei prossimi giorni, considerando che, di solito, trascorrono mediamente 60 giorni prima di veder spuntare dalla sabbia le tartarughine.
Un’annata straordinaria per l’area orientale della provincia di Taranto, che sembra sia quella prescelta dalle tartarughe marine per la realizzazione dei loro nidi, sia per motivi climatici (per la posizione geografica), sia per la natura chimico-fisica delle spiagge, che le rende perfette per l’incubazione delle uova. Durante l’estate, infatti, c’è già stata una prima schiusa a San Pietro in Bevagna (ben 85 tartarughine nate su 100 uova) e, poi, il 19 settembre scorso, dal primo dei due nidi di Torre Ovo (80 tartarughine nate su 81 uova deposte).
A vigilare sul secondo nido di “Trullo di Mare” sia gli operatori dell’Oasi WWF di Policoro, impegnati nel progetto “Euro Turtles Life”, sia alcuni volontari, che offrono la loro preziosa collaborazione.
«Le mareggiate dei giorni scorsi hanno distrutto la parte finale del corridoio di schiusa, che era stato realizzato lungo la spiaggia, al fine di facilitare il percorso delle tartarughine dal nido verso il mare» afferma il biologo dell’Oasi WWF di Policoro, Gianluca Cirelli. «Il tratto distrutto è stato nel frattempo ripristinato proprio da un volontario, Oreste. Ciò che è accaduto nei giorni scorsi conferma la bontà delle valutazioni che furono fatte all’indomani della segnalazione della presenza del nido. Valutammo che difficilmente le mareggiate avrebbero potuto raggiungere il cono di schiusa e, in effetti, hanno solo divelto la parte finale del corridoio di schiusa».
Non si conosce pertanto il numero preciso di uova che la tartaruga marina ha deposto in questo nido.
«Vorrei ringraziare tutti i volontari che ci aiutano: da Laura a Pietro, da Cosimo ad Antonio, sino al “beniamino” Oreste”» conclude il biologo Gianluca Cirelli. «Non ci resta che attendere, dunque. La situazione è tranquilla. Non ci sono luci artificiali, per cui le tartarughine, quando sbucheranno dalla sabbia, guidate dal naturale istinto fototalassico che caratterizza questi splendidi animali».
Tartarughine che saranno “scortate” sino al mare dai biologi del Wwf e dagli altri volontari che assisteranno a quest’ennesimo evento.
(nella foto d'archivio, biologi e volontari nell'area del primo nido di tartaruga a Torre Ovo)