«Lo scopo della legge è duplice: da un lato, si vuole salvaguardare un paesaggio che è patrimonio che va trasmesso alle generazioni future; dall’altro, si vuole valorizzare le prospettive economiche, che su questo territorio possono realizzarsi, compatibili con la tutela del paesaggio»
«Fare del Mar Piccolo un parco regionale protetto? Adesso è possibile grazie al voto favorevole del Consiglio regionale, che ringrazio tutto per la sensibilità dimostrata, con il quale la mia proposta di legge è stata approvata all’unanimità questa mattina».
Lo afferma il consigliere regionale Gianni Liviano, particolarmente soddisfatto per l'esito della votazione, anche perché, aggiunge, «adesso potrà essere convocata a stretto giro di tempo la conferenza dei servizi che dovrà mettere in piedi le procedure per l’accreditamento e l’inserimento del Mar Piccolo tra i parchi regionali pugliesi. L’approvazione della mia pdl - sottolinea il consigliere regionale tarantino - avvenuta in tempi rapidi, consentirà alla conferenza dei servizi di renderla operativa entro la fine di questa consiliatura, aspetto questo non trascurabile».
Ma il ringraziamento del consigliere regionale va anche a tutti coloro, e sono stati tanti, che hanno collaborato alla stesura.
«Il Mar Piccolo di Taranto, - spiega Gianni Liviano - costituisce probabilmente un unicum ambientale nell’intero contesto mediterraneo. Lo scopo della legge è duplice: da un lato, si vuole salvaguardare un paesaggio che è patrimonio che va trasmesso alle generazioni future; dall’altro, si vuole valorizzare le prospettive economiche, che su questo territorio possono realizzarsi, compatibili con la tutela del paesaggio. Credo - prosegue Liviano - che sia arrivato il momento di svoltare e di salvaguardare questo importante patrimonio puntando, inoltre, al recupero dell’identità che non può essere slegato da temi quali l’economia circolare, l’innovazione, l’alta tecnologia, lo sviluppo sostenibile. Sono tutti temi che sono al centro di una discussione che deve essere dentro una comunità. Taranto e il Mar Piccolo rappresentano per la Regione una opportunità che va presa al volo e che va sostenuta con quelli che sono gli strumenti a nostra disposizione. Del resto stiamo parlando di un ecosistema che è ancora vitale, come testimoniato dalla presenza di specie rare quali la Pinna nobilis ed i Cavallucci marini, indicatori biologici di un ambiente pulito, ed ancora la numerosa colonia di Garzette ed Ardeidi che vive lungo le sponde del Secondo Seno, al riparo delle Pinete di pino d’Aleppo».
Non solo.
«L’importanza ambientale e naturalistica del Mar Piccolo» fa presente Liviano, «è stata riconosciuta anche a livello europeo. Infatti - ricorda il consigliere regionale - parte rilevante delle sue coste è un Sito di Importanza Comunitaria (Sic). Inoltre vi sono importanti geositi censiti dalla Regione Puglia, uno dei quali ha una rilevanza internazionale (Geosito del Fronte). Infine, sul secondo seno vi è la riserva naturale orientata regionale Palude la Vela, ricca di biotopi e di fitocenosi alofile, rientranti tra le specie protette a livello comunitario».
Altro grande obiettivo, in uno con la riqualificazione e conservazione dell’ambiente, «è quello di promuovere in modo significativo - conclude Liviano - lo sviluppo delle attività della pesca, della mitilicoltura e dell’agricoltura, favorendo l’occupazione e restituendo dignità e futuro alle maestranze del mare ed agli imprenditori agricoli che svolgono le attività nelle aree del Bacino del Mar Piccolo. Si badi bene, però. Attraverso l’istituzione del parco regionale del Mar Piccolo non si intende aumentare ulteriormente il fardello di leggi e regimi di tutele da rispettare. Al contrario, - si vuole favorire un cambiamento di valori, auspicando che proprio attorno alla rinascita del Mar Piccolo, la città possa finalmente ritrovare la propria identità perduta e percorrere nuovi paradigmi di vita e di sviluppo. Tutto ciò, al fine di alleviare lo stato di sofferenza economica di vari strati della popolazione locale ed implementare, indirizzare e guidare lo sviluppo territoriale per conseguire il cambiamento desiderato fornendo uno strumento che, insieme ad altri, possa sganciare la città dalla dipendenza dall'acciaio».