Ecco uno dei suoi scritti durante la malattia
Aveva 19 anni e un male terribile l’ha portata via. Dalla pagina dell’associazione “Genitori Tarantini” ecco la storia di Benedetta, venuta a mancare, nel novembre scorso, ad appena 19 anni.
«Benedetta non c'è più da due mesi, un fiore reciso quando era ancora un bocciolo. Scriveva tanto Benedetta, Benny, amava leggere, si cibava di cultura letteraria e come tutti i ragazzi amava la musica. Ha lasciato un testamento morale, scritto nelle stanze della sofferenza, e anche lì questa piccina vedeva la luce.
Ogni volta che perdiamo un bambino, un ragazzo, perdiamo per sempre un pezzo meraviglioso del futuro di questa comunità. Riguarda tutti noi.
Ringraziamo i genitori per averci consegnato con amore la foto di Benedetta e uno dei suoi scritti».
“A volte la vita ti mette davanti a situazioni che difficilmente sai come affrontare e per quanto provi sembra sempre che ci sia qualcosa di sbagliato. A volte, però, la vita ti offre quelle che noi chiameremmo sfide, ma che sono in realtà opportunità di dimostrare a noi stessi e a chi non ha voluto credere in noi che nel nostro cuore abbiamo la forza di andare avanti e di continuare a sperare. Sperare che tutto vada meglio, certo, ma anche credere ancora che in un mondo fatto di oscurità e buio ci sia tanta luce, che risplende nella vita delle persone che ci circondano. Che risplende in ogni chiacchierata che si fanno i due signori nella stanza di fianco alla mia, in ogni risata che si sente in giro per il reparto, che risplende attraverso le battute degli infermieri, attraverso il sorriso di un dottore. La luce che risplende in tutti noi e che dovremmo combattere di più per farla vedere, una luce che può portare tanto calore in modo inaspettato. E che si trova anche nelle cose peggiori, anche nel rumore delle macchine, nel suono di una tosse, nel respiro affannoso. Perchè finché c'è speranza c'è luce e finché c'è luce, c'è vita”.
Benedetta Fanelli