Lina Ambrogi Melle: «Entro il 23 aprile 2020 il governo italiano dovrà nuovamente difendersi davanti alla Corte dei diritti dell’Uomo delle violazioni del diritto alla vita e all’integrità psico-fisica dei tarantini»
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota dell’avv. Lina Ambrogi Melle su sentenza con cui la Corte dei diritti dell’uomo ha accertato la mancata adozione da parte dello Stato italiano di misure volte a garantire la protezione effettiva del diritto alla salute dei tarantini.
«Dopo la sentenza del 24 gennaio 2019, divenuta definitiva in data 24 giugno 2019 con cui la Corte dei diritti dell’uomo ha accertato la mancata adozione da parte dello Stato italiano di misure volte a garantire la protezione effettiva del diritto alla salute della popolazione per la questione dell’ex Ilva, gli avvocati dello studio legale internazionale di Roma che ci hanno rappresentato a Strasburgo hanno vigilato sulla esecuzione della sentenza ed hanno inviato sia una comunicazione al Comitato dei Ministri del consiglio europeo che delle osservazioni per la Corte per un successivo ricorso di denuncia delle violazioni del diritto alla vita e all’integrità psico-fisica dei tarantini a causa del grave e persistente inquinamento dell’aria, del suolo e delle acque da parte del complesso siderurgico in spregio della normativa europea e delle decisioni della magistratura.
Queste memorie hanno avuto importanti riscontri:
- in marzo si riunirà il Comitato dei ministri del consiglio europeo incaricato dalla CEDU di esaminare l’esecuzione della sentenza di condanna da parte del Governo italiano.
- entro il 23 aprile 2020 il governo italiano dovrà nuovamente difendersi davanti alla Corte dei diritti dell’Uomo delle violazioni del diritto alla vita e all’integrità psico-fisica dei tarantini a causa del grave e persistente inquinamento dell’aria, del suolo e delle acque da parte del complesso siderurgico in spregio della normativa europea e delle decisioni della magistratura.
Confidiamo che questi eventi inducano il Governo a porre rimedio alle violazioni ed a tutelare la vita e la salute di operai e cittadini di Taranto».
Lina Ambrogi Melle