I tarantini ritornano per strada a gridare il loro dolore
Ad un anno preciso, con altre croci bianche che sono state piantate su questa terra, i tarantini ritornano per strada a gridare il loro dolore, con il silenzio che agghiaccia, che dovrebbe fare fermare i colpevoli, e sono tanti.
«Portate le foto dei vostri cari, che siano loro a parlare» è riportato in un post. «Questa volta però vorremmo che la comunità tarantina ascoltasse, alla fine, la voce della speranza, i nostri giovani. E li ascolteremo, in silenzio, accoglieremo le loro speranze, le loro voci, cosa vogliono che facciamo noi adulti, i loro progetti, i sogni legati alla loro terra.
Non è finita, finchè non muore l’ultima speranza».
Sempre attraverso facebook, viene presentato il toccante video promozionale dell’evento. Ecco alcune riflessioni di Antonella Massaro, mamma di Miriam.
«Eccolo.... Quanto abbiamo lavorato per questo promo.. Quanto tempo passato e vederlo e rivederlo… Quante correzioni apportate perché risultasse coinvolgente e delicato allo stesso tempo…
Quale sforzo abbiamo fatto tutti insieme per concentrare in pochi minuti l’invito per tutte le persone che ancora in questa battaglia ci credono…
Quante ore e giornate spese da parte di tutte le persone di buona volontà di tantissime associazioni di Taranto e provincia, che per la prima volta si sono unite, fuse per un unico obiettivo...
Ricordare tutti coloro che hanno perso la vita in quella fabbrica e fuori.
Per ricordare le vittime, tutte quante, con particolare attenzione ai bimbi che sono stati rubati alla vita. Scoprire che c’è del buono in tutti noi che siamo rimasti e che il 26 febbraio scenderanno in piazza per ricordarli, in una serata piena di eventi, fatta di silenzio, denuncia e speranza.
Io sono orgogliosa di potervi partecipare perché mi sento parte di un grande progetto di attivazione sul territorio.
Io e il mio angelo ci saremo, ascolteremo le voci dei ragazzi, le loro speranze e i loro progetti e Miriam si sentirà più riscattata, voglio credere che ci sarà anche lei tra loro. Ci sarà, io lo so.
Miriam era una guerriera e sarebbe orgogliosa dell’impegno di questa serata e dello sforzo di tutti per dire: “Basta!”
Insieme si può gridare che non è più possibile che si muoia così. Quindi avanti tutta, condividete, partecipate in tanti..
Solleviamo le croci perché questo scempio abbia fine...
Grazie a tutti gli organizzatori che ci hanno messo l’anima, tra cui io e la mia Miriam».
Antonella Massaro
la mamma di Miriam