«Abbiamo una missione da compiere : sconfiggere questo mostro che intende attentare al dono della vita e cogliere l’occasione contemporaneamente per vaccinarci contro il male dell’egoismo e dell’individualismo che tanto sta caratterizzando il mondo negli ultimi tempi»
«L’umanità è stata aggredita da un mostro invisibile ma letale, il quale ha svegliato tutti noi da un torpore in cui ognuno si sentiva protetto dalle proprie sicurezze rilevatesi totalmente effimere.
E’ bastato poco tempo per dimostrare che di fronte ad un attacco tanto drammatico alla vita di qualsiasi essere umano, non ci siano differenze di colore, di religione, di nazionalità, di status economico che tengano.
E soprattutto tale esperienza ha insegnato che nessuno si ammala e si salva da solo anche perché non avrebbe senso salvare se stessi senza curarsi della vita altrui, se in pericolo è l’esistenza di una intera comunità.
Abbiamo assistito in questi giorni alle immagini delle file di camion militari che trasportavano un numero incredibile di bare per i tantissimi morti (oltre 520 solo nella città di Bergamo) colpiti da quel “mostro” e per i quali non si è potuto celebrare neanche il rito religioso delle esequie cosi chè i loro cari hanno dovuto rinunciare persino all’ultimo saluto.
Immagini che rappresentano la testimonianza della fragilità umana che solo il buon Dio può sostenere.
Chissà se almeno tale esperienza abbia fatto comprendere che alzare muri, vivere nell’indifferenza verso i mali e le sofferenze degli altri, bianchi o neri, vicini o lontani che siano, non basti a mettere in salvo la propria vita perché basta poco per ritrovarsi velocemente dalla parte di chi fino ad un attimo prima pensavamo di tenere distante da noi.
Insomma la vita dei singoli assume valore se riserviamo la stessa importanza alla vita del prossimo, perché intanto ci sentiremo vivi se sentiremo viva l’intera comunità.
Pertanto, abbiamo una missione da compiere : sconfiggere questo mostro che intende attentare al dono della vita e cogliere l’occasione contemporaneamente per vaccinarci contro il male dell’egoismo e dell’individualismo che tanto sta caratterizzando il Mondo negli ultimi tempi.
Solo così avremo onorato tutte quelle vite perse per colpa di un mostro che ha trovato impreparato il mondo intero e la perdita dei propri cari non risulterebbe inutile.
Ora tocca però far sentire la nostra vicinanza e ringraziare i tanti medici, infermieri operatori della sanità, forze dell’ordine, che rappresentano gli angeli sulla terra i quali in prima fila e rischiando in prima persona stanno soccorrendo le tante vittime di questo maledetto mostro.
Dobbiamo farlo fisicamente e con aiuti concreti affinché contribuire agli approvvigionamenti di tutto quel materiale necessario per la cura dei tantissimi contagiati e per la tutela e la salvaguardia della salute di tutti quegli angeli suddetti senza i quali la guerra che si sta combattendo diventerebbe una carneficina
A tal proposito Cgil Cisl e Uil stanno procedendo ad una iniziativa di raccolta fondi per far fronte all’emergenza Coronavirus finalizzata al potenziamento delle strutture di terapia intensiva del Sistema Sanitario Nazionale e dei dispositivi di protezione personale.
Tale iniziativa concordata con il Dipartimento nazionale della Protezione civile avrà come titolo “DAI. AIUTA CHI CI AIUTA” e avrà come hashtag #AiutaChiCiAiuta.
Allo stesso modo credo sia opportuno ringraziare tutte quelle donne e uomini che prestano la propria opera in servizi di prima necessità come alimentari e farmacie e quindi non possono rinchiudersi nelle proprie case così come è obbligatorio fare in questa fase per evitare occasioni di ulteriori contagi.
Ed infine, non per ordine di importanza, anzi, per evidenziarlo ulteriormente, il ringraziamento va ai lavoratori del Settore elettrico, ai tanti operai e tecnici di e-distribuzione (Gruppo Enel) che con le loro divise sono sempre sul campo per garantire uno dei servizi di pubblica utilità essenziale per le nostre case, per le imprese e soprattutto in questo momento per i tanti ospedali e strutture sanitarie per le quali l’energia elettrica attualmente è vitale per quei respiratori polmonari che stanno mantenendo in vita i tanti colpiti dal SARS-Cov 2.
L’auspicio è che questa energia elettrica, bene materiale, possa trasformarsi al più presto in una nuova luce che riaccenda la speranza dei tanti contagiati e ridia luce ai nostri cuori e alle nostre coscienze».
Gianfranco Solazzo
Segretario Flaei Cisl Reti