sabato 23 novembre 2024


31/03/2020 10:45:22 - Sava - Attualità

«Sono estremamente fiducioso nel lavoro che stanno svolgendo medici e personale sanitario tutto, ma chiedo un pò di attenzione nella divulgazione e nella lettura dei dati in un momento così delicato»

Come ogni giorno, ho letto il bollettino epidemiologico prima nazionale e poi della mia Puglia. Ho anche letto diffusamente sui social che “il dato pugliese rispetta il trend tracciato nei giorni scorsi (10% dei tamponi fatti dà riscontro positvo al covid-19)”. Non voglio entrare in polemica con nessuno: questa mia analisi ha come scopo primo e ultimo quello di favorire la divulgazione dell’informazione nel modo più corretto possibile.

Parto dal bollettino epidemiologico della Regione di ieri 30 marzo: il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano informa che lunedì 30 marzo, in Puglia, sono stati registrati 1.617 test per l’infezione Covid-19 Coronavirus e sono risultati positivi 163 casi. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 13.117 test.

Da tale bollettino è facile calcolare che il 10% dei sottoposti a tampone è risultato positivo.

Se si sottrae dal numero totale dei tamponi (13.117) il dato di ieri (1.617), la somma risultate dovrebbe essere il totale dei tamponi aggiornati all’altro ieri 29 marzo (che da bollettino ufficiale che allego è 12.361). Ma è facile verificare che 13.117 meno 1.617 faccia in realtà 11.500 (vale a dire il dato dei tamponi effettuati al 28 marzo). Cosa significa questo? Che il dato diffuso oggi dei 1.617 tamponi registrati, in realtà, è la risultante della campionatura di due giorni: 29 e 30 marzo.

Facendo banali calcoli (dai bollettini che allego), allora, è facile verificare che il 29 marzo sono stati effettuati 861 test (di cui 91 positivi, 12%). Ieri 30 marzo sono stati effettuati invece 756 test di cui ben 163 positivi (861 + 756 = 1617, dato diffuso ed attribuito erroneamente alla giornata di ieri).

163 positivi su 756 test non segue il trend percentuale degli ultimi giorni (9-11%) poichè la percentuale si attesta ben al di sopra, al 21,5% !

Tutto questo per dirvi che cosa? Che non sono preoccupato, sono estremamente fiducioso nel lavoro che stanno svolgendo medici e personale sanitario tutto, ma chiedo un pò di attenzione nella divulgazione e nella lettura dei dati in un momento così delicato.

Si sta facendo tanta confusione con numeri, decreti, autocertificazione e la confusione non rasserena i nostri stati d’animo già tormentanti da mille pensieri.

Un piccolo approfondimento in più da parte di chi ha l’onore di informare i cittadini non guasterebbe.

 

Andrea Prudenzano











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