La onlus tarantina che si occupa di maltrattamenti di genere ha realizzato un video per sensibilizzare la popolazione sul dovere di segnalare chiari episodi di pericolo familiare, soprattutto in questo periodo particolare. Testimonial l’attrice Daniela Baldassarra
La clausura forzata a cui siamo sottoposti a causa del Coronavirus riporta a galla l’emergenza legata alla violenza di genere, in particolare di quella perpetrata sulle donne costrette alla convivenza dentro le mura domestiche che, mai come in questi casi, diventano una prigione. A Taranto c’è l’associazione Alzàia onlus che dal 2007 si occupa di ogni violazione dei diritti della donna che determina situazioni di sofferenza. Così, per venire incontro a chi in questo momento delicato subisce violenza e non riesce a chiedere aiuto, l’associazione presieduta dall’assistente sociale Valentina L’Ingesso ha deciso di lanciare la campagna social “Sentinelle contro la violenza”. Come testimonial è stata chiamata l’attrice pugliese Daniela Baldassarra che, in un video postato sulla pagina Facebook di Alzàia, con forza e ironia chiama a raccolta tutti quanti e, in modo particolare, i vicini di casa di chi patisce soprusi. Questo perché nell’immaginario collettivo le case sono luoghi felici in cui regna la collaborazione e l’amore. A volte, però, accade che questa quotidianità venga meno lasciando spazio alla violenza. E quindi segnalare diventa un dovere per chi, vivendo nelle vicinanze, ascolta urla e rumori molesti.
Questo il link al video: https://www.facebook.com/alzaiaonlus/videos/222766302292062/. L’invito, ovviamente, è quello di diffonderlo quanto più possibile.
“I nostri condomìni, le strade che abitiamo sono la nostra casa. Ne conosciamo abitudini e dinamiche, quindi anche le situazioni di disagio familiare o di pericolo. - spiega nella clip Daniela Baldassarra - Tutti riusciamo a distinguere una lite ordinaria tra marito e moglie da una situazione di violenza. Le urla e il pianto di una donna che viene picchiata si riconoscono bene, e un atteggiamento omertoso ci rende complici di quella violenza”.
Cosa fare, dunque, per dare voce a chi in quei frangenti non ne ha?
- Chiamare il 1522 (il numero anti violenza e stalking promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri);
- Chiamare le forze dell’ordine (a cui ci si può rivolgere anche in forma anonima): carabinieri 112, polizia 113;
- Contattare l’associazione Alzàia reperibile h24 (327.1833451 e WhatsApp 327.6239835)
Nel video realizzato compare anche la psicologa Sabina Sabatini di Alzàia che ricorda come “in questi giorni il nostro Paese sta affrontando paure incredibili e tutti ci troviamo in una condizione di isolamento che provoca angoscia. Quello che sta accadendo però deve ricordarci che siamo parte di una comunità e ci impone di pensare ancora di più all’altro, prendendo atto della responsabilità civile, come ad esempio nei casi di maltrattamenti. Quindi dobbiamo essere tutti delle sentinelle attive all’ascolto delle grida che possono far supporre la presenza di comportamenti violenti”.
L’associazione Alzàia si occupa tutto l’anno e anche in questo periodo complicato di accoglienza telefonica e diretta, sostegno e consulenza psicologici, legale e sociale. All’interno di Alzàia opera una equipe multidisciplinare, costituita da figure professionali (psicologhe, assistenti sociali, educatrici professionali, avvocate ed esperte di comunicazione) che lavorano da anni nell’area della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere. Sono diverse le sedi operative della onlus: innanzitutto a Taranto il Centro Anti Violenza presso l’Asl di via Cagliari e lo sportello “Federica e Andrea” in piazza Catanzaro; nella provincia invece è presente a Grottaglie (all’interno del Comune), a San Giorgio Jonico (all’interno del Comune), a Manduria e a Lizzano (in via Buozzi).