sabato 21 settembre 2024


12/04/2020 12:57:45 - Provincia di Taranto - Attualità

«Il mondo del calcio dilettantistico sarà certamente travolto dalla crisi finanziaria, che seguirà quella sanitaria»

«Si diano aiuti concreti alle associazioni sportive dilettantistiche e ai calciatori dilettanti».

Giulio Destratis, già calciatore di buon livello (ha anche vestito la casacca biancoverde del Manduria in serie D) e ora avvocato che cura anche le vertenze sportive, guarda oltre il blocco attuale dell’attività agonistica. All’orizzonte scruta un serio pericolo per il futuro del calcio.

«Il mondo del calcio dilettantistico sarà certamente travolto dalla crisi finanziaria, che seguirà quella sanitaria» afferma Giulio Destratis. «Ed allora credo sia giusto chiedersi non “quando” si riparte, ma “come” si riparte. Il calcio dilettantistico si è fondato per tanti anni sulle risorse economiche dei “Paperoni” locali. Oggi, invece, nella maggior parte dei casi, è alimentato da piccoli imprenditori e da persone genuine che decidono di unire le forze perché credono che il calcio sia divertimento, oltre che un sano veicolo di aggregazione. Ed allora si sostengano concretamente queste persone che tutti i giorni, in nome dell’amore per il calcio e per le loro città, sono sui campi da gioco ed affrontano sacrifici sia in termini economici che di tempo sottratto alle loro famiglie.

Le misure contenute nel decreto “Cura Italia” non sono minimamente sufficienti. Se non si vuole un ecatombe del calcio dilettantistico si deve intervenire con forza, prima che sia troppo tardi. E lo si deve fare con aiuti tangibili e non con slogan. La Puglia ormai da anni vive una costante diminuzione del numero di affiliate alla FIGC a causa degli enormi costi di gestione e non solo. Auspico quindi degli interventi economici di sostegno rilevanti in favore delle Asd, in termini di azzeramento della tassazione e dei canoni locativi degli impianti, di una drastica riduzione dei costi di affiliazione alla Lega e di aiuti economici reali e tangibili.

Senza dimenticare i calciatori dilettanti: siano assicurate anche a loro delle misure a sostegno del reddito. E’ ora di squarciare questo velo pietoso di omertà sui loro compensi. Lo sanno tutti che anche i calciatori dall’Eccellenza in giù percepiscono emolumenti dalle proprie società di appartenenza. Molto spesso si tratta di cifre modeste, che però costituiscono costi per le società e piccole entrate per giovani ragazzi che sanno giocare al calcio e che su quelle somme fanno affidamento in questi tempi di carenza di lavoro. Cosa c’è di male a far venire a galla queste situazioni ed a regolarizzarle, senza oneri né per chi versa né per chi percepisce?

Spero che da questa tragica emergenza si possa ripartire con la consapevolezza che occorra cambiare radicalmente un sistema burocratico che, in tutti gli ambiti economici e sociali, pone pali e paletti che demoralizzano, demotivano e spengono l’entusiasmo e la voglia di fare a tutti gli operatori economici e sportivi».











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