Sarà trasformato in un polo culturale
La giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo, del valore di oltre un milione di euro, finalizzato alla riqualificazione dell’ex mercato di via Fratelli Bandiera: sarà trasformato in un polo culturale.
«Dopo quarant’anni di totale abbandono, con questo intervento, restituiamo al paese un immobile abbandonato e fatiscente per farne un luogo di formazione e di socialità» il commento del sindaco Dario Iaia.
Il mercato coperto di via F.lli Bandiera è da decenni un luogo abbandonato e mai utilizzato. Da un paio d’anni però, l’Amministrazione comunale ha avviato un iter finalizzato al recupero dell’imponente immobile.
«Verranno realizzate cinque aule per la didattica, uno spazio polifunzionale centrale, una segreteria per il centro di formazione, uno spazio per le associazioni e uno per il coworking» l’annuncio di Iaia. «Ringrazio il consigliere comunale Francesco Franco, delegato all’Urbanistica, e tutti i tecnici per il grande lavoro svolto grazie al quale è stato possibile realizzare ciò che sembrava impossibile.
E’ l’occasione giusta per rivalutare non solo quell’edificio, ma l’intero quartiere San Luigi, che ne potrà trarre beneficio. Infatti, questo importante fabbricato ha da sempre, rappresentato per il nostro paese un problema che sembrava insuperabile».
Gli step successivi sono serrati.
«Ora – aggiunge il consigliere delegato all’Urbanistica Francesco Franco - dopo aver affrontato numerosi passaggi burocratici, quello che era l’emblema dell’abbandono e dello spreco pubblico, diventa invece sinonimo di buona amministrazione. Realizzeremo all’interno un polo culturale, che sarà a disposizione dei cittadini, delle associazioni e delle scuole. Siamo veramente soddisfatti perchè si tratta di un progetto davvero bello ed interessante per la crescita di questo territorio
«La struttura di proprietà comunale, nata inizialmente come mercato ortofrutticolo e mai entrato in funzione, è rimasta abbandonata negli ultimi 40 anni» aggiunge Iaia, «e dunque, non vediamo l’ora di recuperarlo e trasformarlo in un centro culturale».