Ora è in isolamento al SS. Annunziata
Paziente positivo per più di settanta giorni viene dimesso, ma i tamponi parlano chiaro. È sempre risultato positivo – durante l’isolamento nel reparto di Malattie Infettive del Moscati – e sebbene un test lo avesse identificato come “indeterminato”, una sorta di limbo alle lenti microbiologiche, nei tamponi precedenti era positivo. Nonostante ciò ha fatto ritorno al proprio domicilio.
Questa prassi non è del tutto errata, se al paziente viene chiarita l’aderenza obbligatoria all’isolamento domiciliare. A causa però di un improvviso attacco cardiaco il paziente sulla sessantina, è stato sottoposto a rivascolarizzazione miocardica. L’intervento d’urgenza avveniva presso una struttura privata convenzionata che, come da indicazioni regionali, ha eseguito il tampone solo successivamente all’intervento. Ciò è possibile in quanto le operazioni chirurgiche in urgenza/emergenza prevedono che il paziente venga trattato come se fosse affetto da Covid e che dopo venga eseguito il tampone per un’adeguata collocazione, per evitare quindi che, a contatto con altri degenti, possa trasmettere l’infezione.
Il tampone nella struttura conferma la sua positività al virus SARS-CoV2, ma una volta superata la criticità miocardica, il paziente viene affidato alle cure dell’Uoc di Cardiologia del Santissima Annunziata. Lì, un nuovo tampone con il medesimo risultato: è positivo. A quel punto il paziente è stato posto in isolamento nel reparto di terapia intensiva cardiologica.