La Provincia apre tavoli operativi con il sistema produttivo locale e le categorie interessate
Con l’approvazione nell’ultima seduta del Consiglio provinciale, dei Regolamenti, dei corrispettivi per licenza d’uso, logo e modulistica per le imprese, si individuano ed indicano gli strumenti necessari a dare sostanza al marchio collettivo di qualità con indicazione d’origine “Terra Jonica - Unica”.
Un’intuizione strategica, questa, che viene definita dall’Amministrazione Provinciale di grande valore prospettico e di lungimiranza per il nostro territorio, al fine di promuovere un’identità territoriale attraverso campagne di comunicazione che siano in grado di intessere relazioni qualificate tra i nostri operatori commerciali e scenari lontani in cui posizionarsi stabilmente. Ora il pallino passa al sistema produttivo locale e alle categorie interessate – con il quale si avvieranno contatti e si apriranno tavoli operativi – che dovrà recepire l’input della Politica ed attivarsi.
«Potrebbero spalancarsi nuovi e più celeri canali di commercializzazione dei prodotti agricoli, industriali e artigianali nostrani, nonché la pubblicizzazione dell’offerta di ospitalità e di cultura tipica, sveltendo le procedure burocratico-amministrative di riconoscimento della propria mission al di fuori del confine nazionale. Per intendersi, le imprese singole oppure in associazione, le cooperative, i consorzi, gli enti e realtà culturali che intendano espandere la propria presenza ed attività in tutti gli Stati dell’Unione Europea lo possono fare aderendo al neonato brand (marchio), previa verifica dei requisiti di legalità e gli standard di qualità richiesti da normativa comunitaria» sostengono i consiglieri provinciali del Pd, Luigi Pinto e Carmine Montemurro. «La buona e saggia politica ha a cuore le sorti del territorio, incoraggia e sostiene le eccellenze e le diverse vocazioni locali. Intorno al progetto “Terra Jonica - Unica” non può esserci indifferenza ed inerzia, poiché potrebbe costituire un’opportunità di riscatto sociale, culturale ed economico del territorio e delle comunità ioniche tarantine».