Vi è un centro di macellazione clandestina oppure qualche macelleria non conferisce gli scarti alle aziende deputate allo smaltimento?
Macellazione clandestina di animali o mancata osservanza delle direttive europee sugli scarti della lavorazione delle carni?
L’ambientalista savese Mimmo Carrieri, dopo il ritrovo nei giorni scorsi, in un terreno agricolo tra Sava e Manduria, di sacchi di spazzatura contenenti grossi quantitativi di carne in fase di putrefazione, chiede l’intervento degli Ispettori del Dipartimento Prevenzione Igiene e Sanità Pubblica e del Servizio Veterinario dell’ASL/TA/1 di Manduria.
«Nei giorni successivi dei cittadini mi riferivano, documentandomi con foto, il ritrovamento di altri scarti di carne gettati in un cassonetto dell’immondizia, dove già si erano radunati diversi cani randagi» scrive, in una nota, Carrieri. «Poiché questi episodi si sono succeduti a breve tempo l’uno dall’altro, ho ritenuto opportuno informare l’ufficio Igiene e Sanità Pubblica e il servizio Veterinario dell’ASL di Manduria affinché vengano effettuati i controlli igienico-sanitari ai fini della tutela della salute pubblica».
Carrieri si sofferma sulle ipotesi più plausibili.
«Molto probabilmente vi sono proprietari di macellerie che non intendono attenersi alle disposizioni della normativa europea, con la quale viene sancito che gli “scarti di lavorazione di animali vanno prelevati da ditta autorizzata”.Ogni macelleria, per usufruire di tale servizio, è costretta a pagare circa 800 euro all’anno ad una ditta di Andria, che, tramite la fiduciaria Tsa Sud di Francavilla Fontana, due volte a settimana ritira gli scarti di lavorazione della carne, rilasciando un apposito attestato. Da un eventuale controllo presso le macellerie si potrebbe risalire a chi eventualmente è sprovvisto di certificazione della resa degli scarti.
Appare ovvio che, qualora tutti i titolari di macellerie siano in possesso della certificazione di resa, il ritrovamento dei resti di animali trovati nelle campagne e nei cassonetti dell’immondizia siano provenienti da “macellazione clandestina”».