L’intervento di Tommaso Bruno, responsabile del Dipartimento Politiche Sociali della Cisl
Con la pandemia in corso, nel territorio ionico ci sono tantissime persone che, oltre al rischio di contagio ed al distanziamento forzato persino dai propri cari, più di altri vivono notevoli disagi per disservizi delle istituzioni, comprese quelle sanitarie.
Sono i disagi delle persone anziane, specie quelle con problemi di salute, che si evidenziano nel rapporto con i rispettivi medici di famiglia, nell’accesso ad esami diagnostici, alle terapie, ad interventi extra Covid-19, addirittura alle normali analisi di laboratorio svolte presso le strutture della Asl Taranto.
Tra gli esempi emblematici quello del servizio di prelievo e di consegna dei referti diagnostici, effettuato presso il Padiglione Vinci dell’ospedale SS. Annunziata.
Premesso che in presenza delle normative severe anti-Covid-19, sono esclusi, attualmente, i rischi ed i disagi che in passato ne caratterizzavano la fruizione – quando, cioè, lunghe code dalle ore 6 già si formavano fuori dei cancelli con successivi assembramenti nella sala di attesa per la registrazione ed il pagamento del ticket prima dei prelievi – restano altri disagi che si possono e si devono evitare.
Le, oggi, analisi si prenotano solo per via telefonica al Cup e questo andrebbe bene se, però, non vi fossero persone che aspettano fino ad un mese per effettuarle e, soprattutto, se non si riscontrassero disagi aggiuntivi per riceverne i risultati, così come accade a chi, anziano o persona sofferente, deve recarsi necessariamente una seconda volta in ospedale e rifare la coda in sala di attesa per attendere la consegna dei referti.
Certo, la ASL ha provveduto a sistemare nella sala un Totem che permette, mediante la tessera sanitaria, di ottenere copia del referto personale ma spessissimo esso è fuori servizio.
Perché a Taranto, dunque, al pari di quanto avviene ormai in tantissime Asl italiane e persino pugliesi, non è ancora possibile restituire i referti diagnostici on line, almeno alle persone che anche a causa della pandemia, si sono dovute attrezzare di supporti informatici, chiedendo loro di segnalare una propria e-mail?
Sarebbe già una bella fetta di popolazione servita meglio, con notevole risparmi di tempo, di risorse e di rischi.
L’auspicio è che, trattandosi di un problema di carattere organizzativo, la Asl/Ta sappia adoperarsi prima possibile per consentire l’invio on line agli interessati, sia dei referti di analisi che di servizi analoghi.
Tommaso Bruno
Responsabile Dipartimento Politiche Sociali