Cinzia Zaninelli (Genitori Tarantini): «Riteniamo la vita e il futuro dei nostri figli il motivo per cui viviamo. La nostra responsabilità genitoriale non è finita nel momento in cui sono nati, dobbiamo tutelare la loro salute e un futuro migliore di questo presente»
«Cari amici, in un momento che potremmo definire tragicamente importante, in cui il governo sta prendendo decisioni per noi a Roma, decretando la vita o la morte dei tarantini, il sindaco, in seguito alle nostre sollecitazioni, ma con ritardo rispetto alla data fissata e da tutti conosciuta dell'accordo (il 30 novembre), ha deciso di incontrarci. Ieri pomeriggio, il giorno dopo la stipula dell'accordo che solo formalmente si concluderà il 10 dicembre, il sindaco ha voluto parlare con le associazioni. Ricordiamo che in questi ultimi mesi abbiamo richiesto un incontro con il primo cittadino e abbiamo organizzato un sit in, proprio al fine di evidenziare l'imminenza della data stabilita per l'accordo. Eravamo ancora in tempo per fare arrivare le nostre “ultime volontà” al governo. Insomma, a giochi quasi fatti, il sindaco ci ha ascoltato.
Abbiamo accettato di partecipare a una riunione on line dopo aver sottoscritto con le altre associazioni una lettera di richiesta di ascolto destinata al sindaco. E così ieri un rappresentante per associazione si è collegato alla riunione, pregando in aramaico che il collegamento funzionasse fino alla fine. Il sindaco ha aperto la discussione con toni dimessi, disponibili all'ascolto, all'insegna dello "scordiamoci u' passato", e ci ha chiesto se uniti possiamo fare qualcosa. Ci ha garantito di essere disponibile a fare quello che vogliamo, nei limiti dei suoi poteri.
Ha annunciato la presenza di Emiliano di lì a poco, ma già da ora vi diciamo che non si è fatto vedere. Vi diciamo anche che le riunioni online non funzionano in modo ottimale e che avremmo preferito incontrare il sindaco e le altre associazioni in un spazio che avesse consentito la presenza di tutti i rappresentanti delle associazioni, garantendo le distanze di sicurezza ma allo stesso tempo un confronto di più ampio respiro. Data l’importanza vitale dell’argomento, avremmo meritato un tempo meno ristretto e un confronto più diretto (così come avevamo proposto), e non solo un'oretta di riunione online. Comunque, ognuno ha detto la sua, fuorché noi, che avevamo il microfono che non andava, come succede talvolta in queste dirette. Abbiamo scritto in una chat le nostre proposte, ma dall'intervista rilasciata dal sindaco al Canale 85 noi evinciamo che non le ha neanche lette. Le proposte sono state diverse: un sit in davanti alla portineria dell'ex Ilva o Prefettura (con le dovute distanze); un medico epidemiologo (il quale preparò i dati sulla mortalità nei quartieri vicini all'acciaieria di Genova) ha consegnato al sindaco la sua piena collaborazione a fornire dati anche per Taranto, evidenziando che quei dati dovrebbero essere già in possesso del Comune; altri hanno chiesto la chiusura totale; altri ancora hanno chiesto la chiusura dell'area a caldo, che ricordiamo essere illegale, come unica strada fattibile e legale per arrivare alla chiusura effettiva, la chiusura delle fonti inquinanti a partire dall'area a caldo, come è successo a Genova e a Trieste; un'altra associazione ha chiesto al Comune di intervenire nel ricorso alla CEDU contro lo Stato italiano.
Solo un'associazione ha proposto la continuazione della produzione, suggerendo però l'utilizzo di forni elettrici, e quindi decarbonizzazione. A accezione di quest'ultima associazione, eravamo tutti d'accordo sulla chiusura dell'ex Ilva, questo è stato chiarissimo. Tuttavia oggi il sindaco ha parlato di decarbonizzazione nell'intervista su Canale 85, senza menzionare lo spettro più ampio delle proposte avanzate dalle associazioni.
Riteniamo la vita e il futuro dei nostri figli il motivo per cui viviamo. La nostra responsabilità genitoriale non è finita nel momento in cui sono nati, dobbiamo tutelare la loro salute e un futuro migliore di questo presente. Per questo motivo chiediamo al sindaco di tenere conto di tutte le osservazioni e proposte. Pensiamo che una riunione "online" non sia sufficiente a garantire tutto questo, o almeno a provarci. Auspichiamo la convocazione a breve termine di un altro incontro che chiarisca cosa è disponibile il sindaco a fare per i suoi figli, poiché ai nostri stiamo cercando di pensarci noi e abbiamo le idee chiare su come restituire loro la speranza: chiusura di tutte le fonti inquinanti, iniziando dall'area a caldo dell'ex Ilva.
Era giusto informare tutti i cittadini di quello che è accaduto ieri. Un abbraccio.
Cinzia Zaninelli
presidente dell'ass.
Genitori Tarantini