«Accertata la non appropriatezza del Servizio sanitario nazionale, né di quello regionale pugliese e la sostanziale impreparazione del sistema-Paese che, peraltro, continua a trascurare altre patologie, anche gravi, perpetuando ritardi e disagi a danno dei cittadini»
«In meno di un anno, il susseguirsi drammatico delle morti causate dal Covid-19 è quantificato in numeri, in Puglia oltre 3mila, in Italia oltre 86mila, destinati fatalmente a lievitare ogni giorno e nessuno sa per quanto altro tempo ancora.
Quei numeri, però, sono persone e famiglie, alle quali il fenomeno pandemico ha già riservato sofferenze e lutti e poco importa che l’80per cento dei decessi sia avvenuto nella seconda ondata, cioè negli ultimi mesi dell’anno appena trascorso.
Ciò ad ulteriore conferma di quanto da noi più volte denunciato, ovvero la non appropriatezza del Servizio sanitario nazionale, né di quello regionale pugliese e la sostanziale impreparazione del sistema-Paese che, peraltro, continua a trascurare altre patologie, anche gravi, perpetuando ritardi e disagi a danno dei cittadini.
E mentre la Puglia attende l’arrivo di ulteriori dosi di vaccino, assistiamo nel Paese ad una vera e propria strage di anziani in età superiore ai 60 anni, ovvero il 95,6 per cento dei deceduti, fenomeno che credibilmente sarà acutizzato dalla persistente disorganizzazione unita ai ritardi nelle vaccinazioni.
Dunque, se da più parti si invoca, legittimamente, il ritorno alla normalità, per quanto ci riguarda chiediamo, al pari di quanto rivendicato unitariamente dalle segreterie nazionali della nostra Categoria, che venga intrapresa dalle Istituzioni italiane a tutti i livelli, dagli Enti locali, fino agli Enti strumentali del territorio, come le Asl di Taranto e di Brindisi, una vera e propria corsa contro il tempo, per recuperare i ritardi finora accumulati e salvare la vita agli anziani, soggetti a maggior rischio di contagio»
Pietro De Giorgio