L’intervento di Peluso, Solazzo e Turi: «La gente si ammala e continua a morire, ma per la Asl è tutto nella norma»
«Mentre i numeri di contagio da Covid 19 e di decessi continuano a salire, le dichiarazioni pubbliche dell’Asl/Taranto persistono nel rassicurare che tutto è “nella norma”, come se la perdita di una sola vita umana fosse un numero da considerare esclusivamente a fini statistici.
Purtroppo, ai dati complessivi del territorio ionico - 307 casi di nuovi contagi nell’ultimo giorno in “zona arancione” e 5 decessi, preoccupanti per chiunque nutra sensibilità nei confronti di ogni “persona” e soprattutto responsabilità verso la salute del territorio – si aggiungono anche i contagi e i decessi che hanno interessato la RSA di Mottola; episodi, questi ultimi, in relazione ai quali non si ha alcuna contezza di quali iniziative siano state adottate e soprattutto se siano state adottate.
Riteniamo, quindi, improcrastinabile un serio approfondimento su ciò che sta accadendo nel nostro territorio, dove si registrano oltre 18mila casi positivi dall’inizio dell’emergenza pandemica, come già avevamo anticipato e denunciato nella nostra conferenza stampa del 2 febbraio u.s. E, questo, nonostante la sanità ionica vanti la professionalità, la competenza e la serietà di tutto il personale del Dipartimento di prevenzione, che vede al suo vertice una eccellenza nel panorama nazionale.
Ma tutto ciò, non basta, allorquando eccellenze territoriali siano inserite in un sistema che, evidentemente, non è più governato. Tale situazione non può più relegarsi nel perimetro della sola denuncia ed è per questo che intendiamo aprire un confronto serio, partecipato, trasparente che sensibilizzi quanti abbiano responsabilità di governo sanitario del territorio, affinché i numeri di decessi che oggi vengono classificati nella norma decrescano fino a raggiungere la soglia minima di statistiche che riguardano vite, affetti. dolore.
Così come non ci stancheremo mai di richiedere continui e costanti aggiornamenti sull’andamento del piano vaccinale. Le pesanti debolezze del nostro Sistema nazionale, emerse con la pandemia, sono ormai una certezza conclamata tanto che nello stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono previsti circa 18 MD di risorse (salvo rettifiche da parte del nuovo Governo) per il capitolo sanità e per cui si dovrà assolutamente intervenire sul rafforzamento della medicina territoriale e di prossimità.
Tali questioni dovranno necessariamente essere oggetto di attenzione da parte di tutte le Parti interessate sul territorio, affinché la tragica esperienza che stiamo vivendo con il Covid-19 non si riveli inutile.
La nostra attenzione su tale problematica non potrà che aumentare sempre di più, dovendo come CGIL CISL UIL non solo rispondere alla nostra coscienza, trattandosi della vita dei nostri concittadini ma soprattutto al nostro compito di rappresentanti delle lavoratrici e lavoratori della sanità, che tanto sacrificio ed impegno stanno dedicando alla cura ed alla salute di una comunità, spesso mettendo a rischio la salute se non addirittura la propria vita».
CGIL CISL UIL
Peluso Solazzo Turi