«Nessuno mi ha chiesto scusa»
È passato un anno da quando Massimo Mezzolla è stato trovato positivo al Covid-19. È colui che rimarrà nella storia come il paziente 1 di Torricella, in provincia di Taranto, quando le mascherine e il distanziamento sociale erano ancora sconosciute in Puglia. Oggi è cambiato tutto, ma Mezzolla ricorda ancora quei giorni in una intervista rilasciata ad un quotidiano.
«Ero stato a Lodi prima e Codogno poi per trovare mia madre ricoverata in una struttura - racconta - Avevamo appena saputo dell'esistenza dei primi casi di coronavirus. Una volta tornato a casa ho segnalato la mia presenza alle istituzioni e al medico. Poi nella notte ho avuto i primi sintomi e mi hanno ricoverato all'ospedale Moscati di Taranto».
È stato lo stesso Mezzolla a chiedere informazioni su Facebook, sulla pagina del Comune. Ma da lì sono partiti gli insulti. «Ho subito una lunga campagna di offese e minacce nonostante avessi fatto il mio dovere - dice - e dopo un anno nessuno mi ha chiesto scusa. Eppure nella nostra Torricella gli unici a essere stati infettati siamo stati io, mia moglie che è stata anche intubata, mio fratello e per un breve periodo mia nipote perché ci siamo isolati. Mia madre dopo pochi giorni è deceduta».
La sua speranza ora è in futuro migliore, nel vaccino e nel ricordo di quell’esperienza: perché quegli errori commessi e magari dettati allora dalla paura non si ripetano».