Già pronto il primo pacchetto di iniziative condiviso da Uila-Uil, Fai e Flai. Mobilitazioni in tutt’Italia dal 31 marzo al 10 aprile, con sit in davanti alle Prefetture
Non ci stanno i 27mila lavoratori agricoli della provincia di Taranto ad essere esclusi dal decreto Sostegni che il governo Draghi ha varato per supportare le categorie economico-produttive messe in ginocchio dalla pandemia sanitaria.
Ancora una volta, i braccianti si ritrovano alle prese con ingiustizie e disparità di trattamento rispetto agli altri lavoratori. Non è accaduto soltanto un anno fa, quando il covid-19 ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo, imponendo il lockdown di quasi tutti i settori tranne quello dell’agroalimentare, rimasto senza sussidi e agevolazioni. E’ storia vecchia, che si ripete da sempre.
Lo hanno messo in evidenza ieri i segretari nazionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, che si sono riuniti per esaminare i contenuti del decreto Sostegni e lo stato dei rinnovi dei contratti provinciali agricoli, giungendo ad una conclusione condivisa da tutti: è arrivato il momento di fare sentire la voce di un comparto numerosissimo, molto più di altri, presente su tutto il territorio nazionale.
Il calendario della mobilitazione è dunque già stato messo a punto: si parte mercoledì santo, il 31 marzo, con un presidio di lavoratori davanti al Senato e una conferenza stampa per spiegare le richieste di modifica e di integrazione al decreto Sostegni. Subito dopo Pasqua, invece, sabato 10 aprile, si svolgeranno manifestazioni davanti alle prefetture di tutta Italia, compresa quella di Taranto.
“Si tratta - annuncia Antonio Trenta, segretario generale della Uila Uil di Taranto - di una prima serie di iniziative che verranno ulteriormente implementate se nelle prossime settimane non si dovessero trovare risposte positive alle richieste dei lavoratori agricoli”.
Nello specifico, per quanto riguarda il decreto Sostegni, Fai, Flai e Uila sottolineano le gravi discriminazioni perpetrate a danno di un milione di lavoratori agricoli che sono stati, ancora una volta, esclusi dal diritto a qualsiasi “sostegno”, malgrado abbiano subito la perdita di milioni di giornate di lavoro a causa dell’emergenza covid. A ciò si aggiunge la preoccupazione dei sindacati per il riemergere, attraverso interviste e dichiarazioni di stampa, della tentazione di modificare, semplificandola, l’attuale normativa sui voucher in agricoltura che ha garantito finora trasparenza e regolarità nell’uso di questo strumento.
Sul fronte dei rinnovi contrattuali, poi, Fai, Flai e Uila hanno evidenziato come le trattative si stiano trascinando in quasi tutte le province italiane, in particolare nel meridione, senza trovare una soluzione positiva.
La mobilitazione dei lavoratori agricoli è finalizzata ad ottenere un incontro con i ministri del Lavoro e dell’agricoltura Andrea Orlando e Stefano Patuanelli e con le commissioni Lavoro, bilancio e agricoltura di Camera e Senato.
“Non possono abbandonare così e proprio adesso i lavoratori di un comparto che in questo momento di picco di contagi - conclude Trenta - così come accaduto un anno fa, continuano a mettere a rischio la loro vita e, di conseguenza, quella delle loro famiglie, per garantire un servizio primario quale quello agroalimentare. Senza di loro, non potremmo più portare sulle nostre tavole la frutta e la verdura alla base di un’alimentazione sana ed equilibrata, mai come adesso indispensabile anche come misura per combattere il virus insieme alla corretta igiene, alle mascherine protettive e al distanziamento sociale”.