«Resta la profonda amarezza:per il ‘metodo’ (si spostano risorse importanti senza informare le istituzioni locali); per il ‘rispetto’ che si deve ai territori (Taranto non era stata avvertita); e per la ‘leggerezza’ (si sottraggono ad un territorio risorse vitali per lo sviluppo e la crescita)»
«Amarezza, mortificazione , rabbia. Taranto non può subire e tacere dinnanzi al comportamento della Regione nei confronti di un territorio provinciale e di una comunità che merita attenzione quanto ed anche più delle altre provincie pugliesi per il sacrificio in termini di vite umane ed oltraggio all’ambiente che per decenni ha dovuto pagare in nome del bene comune. L’aver scoperto che ancora una volta sono state sottratte alla comunità jonica risorse destinate allo sviluppo economico e sociale del territorio, mette in discussione il patto di fiducia che dovrebbe ispirare il rapporto tra cittadini ed istituzioni».
Commenta così Leonardo Giangrande, presidente provinciale di Confcommercio Taranto, la notizia del de-finanziamento della Regionale 8, la infrastruttura di collegamento viario tra Taranto/Avetrana, programmata circa un quarantennio fa e mai completata per vicende amministrative ed intoppi burocratici vari.
«La notizia della distrazione dei fondi - 70millioni e 600mila euro - verso altri obiettivi legati alla pandemia, di cui si era già informalmente a conoscenza, è stata confermata la scorsa settimana al tavolo di audizione della V Commissione consiliare Ambiente solo perché le parti sociali e i sindaci dei territori interessati alla realizzazione della infrastruttura, in stato di allerta da tempo, hanno chiesto un incontro con l’assessora regionale ai Trasporti, Anna Maurodinoia. E solo in tale occasione la Regione, in silenzio per tanti mesi malgrado gli appelli ed i vari articoli e servizi su quotidiani e tv, ha confermato la notizia.
Date le premesse, sebbene il dichiarato impegno dell’assessora Maurodinoia a reperire i fondi, per rifinanziare l’infrastruttura, anzi vi sarebbe una imminente delibera Cipe, resta fondato il timore che la realizzazione dell’opera possa andare incontro a nuovi intoppi, anche perché la Provincia – stazione appaltante dell’opera - dal suo canto deve procedere (entro metà aprile, come assicurato dal presidente Gugliotti) alla definizione di alcuni passaggi progettuali, che si auspica siano coerenti con le richieste della Commissione regionale di Valutazione Impatto Ambientale. In linea di principio, auspicando, che questa sia finalmente la volta buona per la realizzazione dell’opera, resta la profonda amarezza:per il ‘metodo’ (si spostano risorse importanti senza informare le istituzioni locali); per il ‘rispetto’ che si deve ai territori (Taranto non era stata avvertita); e per la ‘leggerezza’ (si sottraggono ad un territorio risorse vitali per lo sviluppo e la crescita)».