domenica 24 novembre 2024


13/04/2021 09:03:02 - Provincia di Taranto - Attualitą

Il sindacato Usb di Taranto: «L’attrice ha telefonato a Riccardo Cristello dopo aver appreso che il lavoratore dello stabilimento siderurgico di Taranto era stato licenziato»

Sabrina Ferilli, protagonista femminile della fiction “Svegliati amore mio”, ha offerto il pagamento di uno stipendio e la sua disponibilità a sostenere le spese legali necessarie a ricorrere contro il licenziamento a Riccardo Cristello, l’operaio tarantino di ArcelorMittal licenziato dopo avere condiviso su Facebook un post in cui invitava a guardare la fiction sceneggiata e diretta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi. La serie racconta la storia che si dipana intorno a un’acciaieria (Ghisal) le cui polveri sottili provocano una leucemia alla figlia della protagonista.

Il gesto generoso di Sabrina Ferilli

L’attrice, fa sapere il sindacato, ha deciso di offrire il suo contributo all’operaio colpito da un richiamo disciplinare prima e dopo dal licenziamento. “Ringraziamo Sabrina Ferilli per la sensibilità e la solidarietà dimostrate in queste ultime ore”, fa sapere il sindacato Usb di Taranto a LaPresse attraverso il coordinatore provinciale Francesco Rizzo, “l’attrice ha telefonato a Riccardo Cristello dopo aver appreso che il lavoratore dello stabilimento siderurgico di Taranto era stato licenziato. A Sabrina Ferilli va il ringraziamento, mio e di tutto il sindacato che rappresento, per aver offerto al lavoratore la propria immediata disponibilità a sostenere le spese legali, oltre al pagamento di uno stipendio”.

Anche Michele Riondino si offre di pagare le spese legali

Promotore di un gesto di solidarietà nei confronti dell’operaio licenziato anche Michele Riondino, protagonista della serie tv “Il giovane Montalbano”. L’attore, organizzatore dell’Uno Maggio tarantino, manifestazione il cui intento consiste nel sensibilizzare sul tema della salute e dell’ambiente, si è offerto di pagare le spese legali. “Anche lui si è offerto di sostenere le spese legali e di questo lo ringraziamo. Stiamo già procedendo, tramite il nostro avvocato, al ricorso contro il licenziamento”, ha fatto sapere il sindacato Usb.

La versione dell’operaio licenziato

Impiegato come tecnico di magazzino da 21 anni, Riccardo Cristello si era difeso raccontando l’accaduto a LaPresse: “Ho fatto solo copia e incolla di un post su Facebook e per questo sono stato licenziato da ArcelorMittal, dopo un provvedimento disciplinare di sospensione. ArcelorMittal mi contesta di aver leso l’immagine della società. E questo perché qualche giorno fa ho condiviso sulla pagina Facebook che ho con mia moglie un post scritto da altri con cui si invitava a vedere la fiction Svegliati amore mio in onda su Canale 5. Il post conteneva frasi che facevano riferimento a situazioni di inquinamento ambientale, io abito a Taranto mica a Trento e credo di non essere stato l’unico a condividerlo. Il 31 marzo scorso ho ricevuto la comunicazione di avvio del procedimento disciplinare con sospensione e inibizione all’ingresso nello stabilimento con invito a presentare entro 5 giorni una risposta, cosa che ho fatto: il mio avvocato ha mandato una Pec a cui ha fatto seguito una raccomandata. Adesso impugnerò il licenziamento”.

ArcelorMittal: “Affermazioni lesive e minacciose”

L’azienda che ha intimato il licenziamento a Cristello ha ribadito in una nota la sua posizione: “Arcelor Mittal Italia riconosce e rispetta la rilevanza artistica e sociale dell'industria del cinema e della televisione, così come di ogni altra forma di espressione artistica e culturale. In merito alle notizie circolate sulla stampa e in rete in queste ore, riguardanti la contestazione disciplinare e sospensione cautelativa di due dipendenti dello stabilimento siderurgico di Taranto, si precisa che tali provvedimenti sono stati adottati non per aver commentato la fiction ‘Svegliati amore mio', ma per aver denigrato l'azienda stessa e il suo management, anche attraverso affermazioni di carattere lesivo e minaccioso. L'azienda deplora la distribuzione di notizie false e non verificate che a loro volta possano lederne l'immagine ma soprattutto procurare allarme e sconcerto nei lavoratori e nella popolazione”.











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