Rocco è un ragazzo salentino con un forte ritardo psichico, uno scemo del villaggio cui tutti vogliono bene e che, per un evidente errore, viene arruolato tra le file dell'esercito italiano nel 1915 …
“La guerra di Rocco” di Giovanni Delle Donne e Massimo Giordano in programma oggi (domenica 25 luglio) alle 21.30 in Corte Grande a Campi Salentina per i “Teatri della Cupa”. Diretto e interpretato dallo stesso Giordano, costumi di Meghy Costumes d'Epoque (Mesagne), lo spettacolo ha un unico slogan: "Alla guerra se parte tisi e se torna stisi", ovvero - per i non autoctoni - "Alla guerra si parte in piedi e si torna stesi".
Rocco è infatti un ragazzo salentino con un forte ritardo psichico, uno scemo del villaggio cui tutti vogliono bene e che, per un evidente errore, viene arruolato tra le file dell'esercito italiano nel 1915. Felice di questa sua occasione di redenzione sociale, Rocco parte per il fronte con entusiasmo e lì vede tutto con occhi di bambino, ma pian piano si accorge dell'insensatezza di tutto ciò che accade attorno a lui e prende coscienza dell'abisso del male. “La guerra di Rocco” racconta in modo comico il dramma del primo conflitto bellico mondiale senza sbeffeggiarlo, l'inutile strage, la sua ferocia, il dolore che provoca; il tutto visto e raccontato dagli occhi e dal cuore di un semplice come Rocco, che nella purezza dei suoi limiti riesce a vederne la vera natura.
Un monologo in cui vengono utilizzati due linguaggi. Il primo, fondamentale, è quello della lingua salentina - comprensibile da tutti gli spettatori - capace di raccontare storie importanti e di farlo poeticamente, dandosi un valore letterario in grado di racchiudere, nei propri termini e significati, grandi universi di senso. L'altro linguaggio involontariamente utilizzato da Rocco è quello della comicità, perché in questo spettacolo si ride riflettendo e ci si commuove ridendo; si sta al fronte, in trincea, con Rocco, e si riportano in scena pezzi di storia vera e fatti storici documentati, ma attraversati dallo sguardo semplice di Rocco, voce capace di raccontare l’insensatezza di tutte le guerre.