Ecco la testimonianza di Virginia Coppola
«Era il 16 aprile 2021 quando mi hai abbracciata come un papà fa con sua figlia. Insieme iniziammo lo sfottò a Egidio rientrato da poco. Il 19 ti ho incrociato per le scale del tuo Comune. Eri strano e mi dicesti: “Stammi lontano perché ho un brutto presentimento”.
Poi quel tampone, la tua positività. La sera ti ho chiamato e ridevi dicendomi che stavi bene Il 20 mattina il tuo buongiorno e il tuo pensiero rivolto a tutti noi che eravamo stati in contatto con te.
“Ma stavo bene”, o almeno così dicevi. Poi il 21 aprile il tuo ricovero. Ogni volta che passavo dall’ospedale gridavo con tutto il cuore “Forza Antò, non mollare”, con la speranza che tu mi potessi sentire.
Il giorno del tuo 61° compleanno sono venuta li sotto e ti ho urlato: “Tantissimi auguri sindaco,.vedi che noi ti stiamo aspettando”.
Abbiamo pregato sempre per te. Ogni giorno la mia Sabrina Minò m’informava sulle tue condizioni..Poi c’è stato l’intoppo del tuo gran cuore che non ha retto.
Trovare un posto in un ospedale per la tua riabilitazione è stata dura. Alessandro Scarciglia Si è svenato, ti vuole un gran bene e solo in pochi sappiamo quello che ora sta passando. Insieme alle tue adorate figlie e la tua meravigliosa moglie Anna Rita Prisciano.
Oggi 17 settembre 2021 Dio ha deciso che aveva bisogno di te.
Resterai per sempre nei nostri cuori caro sindaco e soprattutto caro AMICO.
RIp Antò».
Virginia Coppola