«Per questo sentirli pontificare e rassicurare che l’ospedale di Manduria non sarà chiuso non può che farmi piacere, ma è lo stesso piacere che avvertivo quando sostenevano che il nuovo ospedale di Taranto, il San Cataldo, sarebbe stato costruito in tempi record»
All’indomani della seduta del Consiglio comunale manduriano dedicata al presente e al futuro del “Giannuzzi”, conclusasi sostanzialmente con un nulla di fatto (c’è stato l’impegno a non chiudere l’ospedale manduriano, che però mese dopo mese viene privato di diversi servizi), raccogliamo e pubblichiamo le riflessioni del consigliere regionale Renato Perrini.
«Quando l’assessore alla Sanità Lopalco e il direttore generale della ASL Taranto Rossi vengono sul nostro territorio a prendere impegni e fare promesse… io incrocio sempre le dita!
Per questo sentirli pontificare e rassicurare che l’ospedale di Manduria non sarà chiuso non può che farmi piacere, ma è lo stesso piacere che avvertivo quando sostenevano che il nuovo ospedale di Taranto, il San Cataldo, sarebbe stato costruito in tempi record.
Oggi sappiamo che la consegna del manufatto (non l’inaugurazione) slitta ad aprile del prossimo anno.
Non voglio fare l’uccello del cattivo augurio: ma da imprenditore sono convinto che per il taglio del nastro, ovvero quando ci saranno pazienti ricoverati, ci vorranno almeno 3-4 anni.
Manca ancora l’organizzazione del personale e reperire medici e infermieri non è semplicissimo, ma soprattutto di mezzo c’è un mega appalto, di oltre 120 milioni, per le attrezzature. Francamente questi mega appalti a me fanno sempre tremare i polsi sia per le lunghe procedure europee, sia per i ricorsi sempre dietro l’angolo.
Ora, siccome in ogni salsa e in ogni luogo Lopalco e Rossi considerano il nuovo ospedale di Taranto la panacea a tutti i mali, per cui i cittadini di Manduria possono stare ‘tranquilli’, durante l’incontro che abbiamo tenuto proprio a Manduria, ho ricordato loro che la cittadina ha una collocazione strategica, ma non favorevole se si deve raggiungere Taranto: 50 km che richiedono almeno un’ora di guida per le problematiche relative alla viabilità.
Per questo l’ospedale di Manduria oggi deve, comunque un presidio ospedaliero efficiente e, quindi, non basta assicurare che non sarà chiuso, ma è necessario prendere impegni per potenziarlo, nell’interesse della comunità di Manduria alla quale va tutta la mia vicinanza e comprensione per i problemi che, anche dai banchi dell’opposizione, tento di risolvere.
Ho insistito perché il Moscati resti polo oncologico d’eccellenza.
Nei prossimi giorni, anche su mia continua sollecitazione, partiranno i lavori per il rifacimento termico delle facciate.
Insomma, in attesa dell’inaugurazione del San Cataldo oltre le parole, anche belle e convincenti, la Regione garantisca un’assistenza degna di questo nome ai tarantini mantenendo efficienti i presidi ospedalieri esistenti».