lunedì 25 novembre 2024


02/11/2021 07:32:39 - Manduria - Cultura

Il 21 luglio 1892 venne aperto quello che è l’attuale cimitero cittadino, intitolato ai protettori della città di Manduria e della borgata di Uggiano Montefusco

Il 21 luglio 1892 venne aperto quello che è l’attuale cimitero cittadino, intitolato ai protettori della città di Manduria e della borgata di Uggiano Montefusco (S. Gregorio e S. Nicolò di Mira). La scelta del sito fu fortemente dibattuta. Con deliberazione dei primi del 1883, il Consiglio comunale aveva proposto tre località: la prima era situata quasi accanto all’antico cimitero dei Cappuccini; la seconda (contrada Lezza) era ad ovest del paese lungo la via provinciale Manduria-Sava; la terza era situata nei pressi della vecchia via vicinale Manduria-Uggiano Montefusco, in direzione sud-est.  

La Commissione Provinciale incaricata di valutare e relazionare sui siti, già nominata l’anno precedente con Decreto Prefettizio del 18 settembre,e composta dal dottor Giuseppe Vigneri (membro del Consiglio Provinciale di Sanità), dal dottor Cosimo De Giorgi e dall’ingegner Gaetano Marschiczek, nella relazione seguita all’ispezione delle tre località (25 luglio 1883, a firma del De Giorgi – documento 1), si pronunciò a favore della seconda. In particolare, il primo sito fu escluso data la vicinanza al pozzo pubblico; fra le altre due località, la scelta cadde su contrada ‘Lezza’, perché pressoché equidistante dai due centri di Manduria e Uggiano, perché situata su una strada provinciale e per la natura geologica del terreno.

Risolto il problema del sito (riconfermato dopo un ricorso presentato al Prefetto della Provincia), si procedette all’approvazione con Decreto Prefettizio del progetto d’arte redatto dall’ingegnere comunale Ferdinando De Grassi fin dal 1883. Il progetto prevedeva la costruzione del nuovo cimitero nella contrada ‘Lezza’, nei terreni di proprietà di Giovanni Pasanisi, Giovanni Schiavoni, Annibale Arnò e della chiesa parrocchiale di Uggiano Montefusco, per una spesa preventiva lire 15.200, oltre a lire 2.509,57 per l’acquisto del terreno, come da piano topografico redatto dal perito Giuseppe Tarentini. Fu il muratore Vincenzo Pagliarulo ad edificare materialmente l’opera, in base al progetto di ampliamento eseguito dall’ingegnere leccese Gaetano Marschiczek, progetto che nel 1888 era approvato dall’ingegnere capo del Genio Civile di Lecce.

Naturalmente da allora il cimitero comunale ha subìto diversi ampliamenti, tanto da indurre i manduriani a indicare come ‘cimitero vecchio’ la costruzione originaria (pur essa ampliata), come ‘cimitero nuovo’ gli ampliamenti intervenuti nella seconda metà del ‘900. Il primo ampliamento del ‘cimitero vecchio’ (su progetto redatto da Marschiczek) avvenne negli anni 1901-1911. A Marschiczek inoltre, si deve l’ampliamento dell’edificio d’ingresso al cimitero, comprendente, fra l’altro, la costruzione della casa del custode, nonché la sistemazione del prospetto generale dell’ingresso monumentale. Si omettono gli ampliamenti intervenuti successivamente (dagli anni Ottanta al 1998 e fino a tempi più recenti) perché di facile verificabilità.

Significativa e suscettibile di alcune considerazioni è l’articolazione interna del cimitero: transitando in un corridoio centrale coperto a volta si accede in un viale alberato (della larghezza di quattro metri) che, in due punti successivi si allarga formando rotonde da cui si dipartono altri viali perpendicolari ad esso, i quali si raccordano con quelli che costeggiano il perimetro interno del recinto, formando delle piazzole semicircolari. Il reticolato dei viali suddivide il terreno in sei campi di inumazione dove la tipologia delle tombe (termine generico per indicare qualsiasi tipo di sepoltura: cappella, edicola, stele) è assai varia. In particolare, le cappelle sono costruzioni somiglianti, nella forma architettonica, a delle chiese, di cui hanno tutti gli elementi decorativi (colonne, capitello, timpano, rosone) naturalmente di dimensioni ridotte.Le cappelle più antiche sono state erette, fin dall’apertura del cimitero, lungo il viale principale, lateralmente alle due rotonde centrali e nell’area dei semicerchi laterali. Il resto delle cappelle (di varia epoca e fattura) è edificato lateralmente agli altri viali.

La connotazione socio-economica di questa disposizione è riflessa nell’art. 33 del Capo VI ‘Sepolture particolari’ del Regolamento di Polizia Mortuaria del 1891, il quale dispone che «il prezzo per ciascun metro quadrato delle tombe perpetue da erigersi lungo il viale principale del cimitero, val dire quello perpendicolare al prospetto, e per quelle che sorgeranno lateralmente alla rotonda centrale e nell’aria dei semicerchi laterali sarà di Lire 20. Per le altre da erigersi lateralmente a qualunque altro viale sarà di lire 10». Riconducibile all’aspetto sopra menzionato è un ricorso inoltrato nel 1943 al Podestà del Comune di Manduria, in cui il ricorrente chiede che venga annullata laconcessione fatta del suolo posto davanti alla tomba di sua proprietà; infatti «lo istante si sobbarcò alla maggiore spesa della sua tomba nel sito ov’è costruita, proprio perché risultava più vicina all’ingresso del Cimitero e perché avrebbe avuto la tomba sul viale rettifilo, in evidenza; altrimenti scegliendo un posto più lontano e più nascosto avrebbe speso anche meno della metà».

E così proprio nel cimitero, luogo di polverizzazione delle umane certezze, oltre alle tombe si erigono stratificazioni sociali, della società dei morti naturalmente: il luogo comune della morte livellatrice rimane valido solo nell’immaginario collettivo, poiché di fatto esso viene smentito da elementi quali l’agognata visibilità lungo il viale principale ad esempio, o l’imponenza architettonica e la diversa fattura delle cappelle, fissando ognuna di esse nella pietra uno status per l’eternità.

Per quanto su esposto cfr. Anna M. Stella Mancino, ‘Le città “speciali” in QuaderniArcheo NN. 6-7, maggio 2002, disponibile in biblioteca, al quale si rimanda anche per le fonti bibliografiche e d’archivio. Per i documenti, Archivio Comunale di Manduria (ACM): 1. Prima pagina della ‘Relazione sul Cimitero di Manduria’ firmata da Cosimo De Giorgi (25 luglio 1883); 2. Prima pagina del ‘Regolamento pel cimitero del Comune di Manduria’ (28 maggio 1892).

 

Archeoclub Manduria











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