lunedì 25 novembre 2024


03/11/2021 09:59:39 - Manduria - Cultura

La collaborazione con lo scrittore e poeta Giuseppe Gigli. Il nome di battesimo Oronzo, sostituito con quello d’arte Oreste

Nuove ricerche mi hanno consentito di acquisire altre notizie sul conto del maestro Oreste Sbavaglia.

La prima riguarda la sua collaborazione con Giuseppe Gigli, noto scrittore, poeta ed etnografo manduriano.

Il rapporto artistico tra i due, da quel che leggo in un giornale dell’epoca, fu avviato in età giovanile con la partecipazione del Gigli, come librettista,in un’opera lirica musicata dallo Sbavaglia e, come ricavo da alcuni documenti di archivio,proseguì nel tempocon la stesura, da parte del primo, deltesto di una composizione musicale(probabilmente pervoce e pianoforte) messa in musica sempre dal nostro maestro

 Infatti, nell’edizione del Corriere Meridionale dell’11 settembre 1890 figura un articolo dello stesso Gigli che riporta la seguente notizia:

«Il giovine maestro manduriano Oronzo Sbavaglia [spiegherò a breve il perché di questo nome], ritiratosi da poco dal Conservatorio Musicale di S.Pietro a Majella, ove ha compito i suoi studi, ha cominciato a musicare un’opera in 3 atti, dal titolo La fuggitiva dell’harem.

Il libretto di cui non io certo posso esser giudice, è stato scritto dal vostro modesto corrispondente, ma non di questo parlerovvi io mai, sibbene, in un altro numero, dei meriti dell’opera. La quale dovrà essere presentata a un concorso di Bologna, nel maggio del 1891.

  Il maestro Sbavaglia meritò nel Conservatorio di essere noverato tra quelli alunni che per merito e per esami, poterono compiere gratuitamente i corsi musicali. E di ciò ne va lode non poca al nostro bravo concittadino.

  Abbiamo letto, tra gli altri attestati, un lungo documento firmato dal chiarissimo maestro Serrao (che ne Conservatorio insegna contrappunto e composizione), il quale dichiara che i meriti dello Sbavaglia sono tali, da renderlo capace di insegnare la difficile arte musicale, non solo, ma di dirigere e concertare qualunque grande orchestra.

  Questa notizia deve tornar gradita a quanti in Terra d’Otranto, sono teneri di quella grande maga ch’è l’arte.

  E noi, facendo fine a questa succinta corrispondenza, facciamo voti che l’opera dello Sbavaglia incontri liete sorti, e che uscitavittoriosa dal concorso di Bologna, giri applaudita i teatri d’Italia».

Oltre a quest’articolo,che descrive l’avvio della collaborazione tra i due artisti, non ho trovato altro e, per quanti sforzi abbia fatto, non son riuscito ad acquisire maggiori informazioni né sull’esito del concorso, né sulle sorti dell’opera il cui contenuto e la cui partitura musicale restano, purtroppo, ignoti.

Invece, è certo che il musicista citato dal Gigli nel suo articolo (e così passo alla seconda notizia) sia sempre colui che avrebbe poi assunto il nome d’arte di Oreste (Sbavaglia), sebbene allo stato civile di Manduria fosse stato registrato col nome di Oronzo (come il nonno paterno).

Egli risulta nato a Manduria il 25 agosto 1869 da Giuseppe, di professione medico (ma più conosciuto come patriota risorgimentale) e da Antonia Migner.

All’epoca dell’articolo del Gigli, quindi, il nostro Oreste (o, se si preferisce, Oronzo) era giovanissimo, avendo appena compiuto ventun anni di età e, fresco di studi musicali portati a termine nel Conservatorio di Napoli, muoveva i primi passi di quella brillante carriera direttoriale che lo avrebbe portato in giro per il mondo, anche oltreoceano.

   L’atto di nascita, rinvenuto nei registri di stato civile del Comune di Manduria del 1869, è il n.225 di quell’anno.

A margine dell’atto è pure annotato il suo matrimonio con la gentildonna rumena Sebastiana (o Sevastia, nella lingua d’origine) Musceleanu, annotazione che conferma la mia ricerca precedente, a parte le date: infatti, in Italia il rito risulta celebrato il 12 marzo 1907, mentre negli annunci dell’Ufficio di Stato Civile di Bucarest (Officiul Starei Civile – Declaratiunile de Casatorie)la celebrazione del matrimonio in Romania è segnata alla data del 26 Febbraio 1906, giorno in cuiOreste, in lingua rumenageneralizzato come“june, catolic, artist compositor, Milano”, sposò “d.na Sevastia Musceleanu, vaduva, ortodoxa”nella parrocchia di “bis. enorie, Precupetii noi”.

Probabilmente la differenza di datesi spiega con il fatto che le nozze, per poter conseguire effetti giuridici in entrambi gli ordinamenti (il rumeno e l’italiano), furono celebrate due volte, prima in Romania e poi nel nostro Paese. Tuttavia non ho avuto modo di conoscere il luogo di celebrazione in Italia che, sicuramente, non fu Manduria.

  Tornando infine alla collaborazione artistica con Giuseppe Gigli trovo che, di certo, essa continuò anche dopo, perché alla data del 5-8 febbraio 1910 é registrato (al n.2954) il copyright per una composizione intitolata Vana speme (in inglese Vain hope) in cui il testo è firmato dal poeta manduriano, mentre la musica è sempre del nostro compositore.

Il lavoro fu pubblicato e commercializzato nella raccolta ItalianSongs, le edizioni musicali a stampa della Oliver Ditson Company di Boston, città americana in cui lo Sbavaglia visse per molti anni, dirigendo il coro ela scuola di canto corale annessi al Teatro dell’Opera. Non sono però riuscito a reperire lo spartito musicale.

 

 Giuseppe Pio Capogrosso

 

1. "Catalog of Copyright Entries, 1910 Musical CompositionsJan-JuneVol 5 Part 3" Vain speme -Vain hope (2954) words by Giuseppe Gigli, translated by Na- thanHaskell Dole, music by Oreste Sbavaglia, for high voice)

2. Giuseppe Gigli (Manduria, 14 Aprile 1862 – 7 Novembre 1921), brillante figura di scrittore, poeta, storico e studioso del folklore a cui ho già accennato in un mio contributo dedicato all’epidemia di colera del 1887 a Manduria (pubblicato sulla testata online “Manduria Oggi”), nel quale ho evidenziato come egli si distinse per l’attività di soccorso, prestata volontariamente a favore della popolazione colpita dal morbo. A lui si deve uno dei primi studi dedicati al tarantismo con approccio scientifico(ampiamente utilizzato dal Ernesto de Martino) contenuto nel libro Superstizioni, pregiudizi, credenze e fiabe popolari in Terra d'Otranto, edito a Firenze nel 1893, nel quale occupa l’intero capitolo XII, intitolato Il ballo della tarantola..

3. Per le notizie riguardanti Oreste Sbavaglia v. il mio articolo: http://www.nuovomonitorenapoletano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2157%3Aun-direttore-d-orchestra-pugliese-al-teatro-dell-opera-di-boston&catid=84 3Astoriacontemporanea&Itemid=28&fbclid=IwAR2KzetmjsEjKhP9BMrNJvNpPxypFwAw2Ajog7rZPNe5Z30fUfjyJS3o3SE

pubblicato pure da: https://wetheitalians.com/index.php/sport-entertainment-new-england/un-musicista-e-direttore-d-orchestra-manduriano-negli-u-s-a-al-teatro-dell-opera-di-boston?fbclid=IwAR0qM6mrL4i_FZpVh8KFY-iEQWZ0d_2ae2MsDKba-pAiJGHImxV0FGYusT8

4. La fotografia di O. Sbavaglia è tratta da Frank H. Jackson “Monograph of the Boston Opera Company” Boston W.A.Butterfield 1909 c/o Wellesley College Library  sul sito Internet Archivi.











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