In una immaginaria carta d’identità della nostra città, il 14 novembre sarebbe indicato come giorno di ri-nascita della nostra cittadina, nella sua dignità storica e toponomastica
Buon compleanno Manduria! In una immaginaria carta d’identità della nostra città, il 14 novembre sarebbe indicato come giorno di ri-nascita della nostra cittadina, nella sua dignità storica e toponomastica.
Infatti, sul finire del secolo XVIII Casalnuovo si presentava ricca e florida: erano presenti numerose comunità religiose (Domenicani, Francescani, Benedettine, Servite, Cappuccini, Scolopi, Agostiniani); congregazioni laicali (del Sacramento, della Morte, di Loreto, di S. Giuseppe, dell’Immacolata, di S. Rocco, della Purificazione, di S. Leonardo); due ricche abbazie (S. Pietro in Bevagna, S. Maria di Bagnolo); scuole private e pubbliche (il Collegio degli Scolopi si occupava dell’istruzione gratuita dei poveri); l’accademia dei Risvegliati (fondata nel 1722 da Francesco dell’Antoglietta); la Congregazione di Carità ed il Monte dei pegni. Inoltre la popolazione che nel 1595 era di 1000 abitanti nel 1789 ne contava 4451, fra i quali anche tanti cittadini titolati (baroni, cavalieri, professori nei seminari, avvocati, pittori, poeti, notai).
La Storia, l’impegno e l’amore degli abitanti per il loro paese avevano elevato le condizioni di Casalnuovo, che ora si presentava decorosa ed elegante nei suoi edifici, florida per proprietà e ricchezze, apprezzata e stimata per l’operosità e il lustro che tanti cittadini vi portavano con il loro ingegno e le loro attività.
Niente di più lontano da quel «mucchio di case in contado, sparse, piccolo villaggio, casolare» etimologicamente contenuto nel nome ‘Casal-nuovo’. Inoltre, i ‘casalnovitani’ avevano mantenuto ben viva la memoria del glorioso passato del proprio paese, a partire dall’antico stemma civico che aveva conservato nelle iniziali il nome di Manduria: F-M. Anche nell’intestazione di alcuni documenti viene riportato ‘l’antica Manduria, oggi Casalnuovo’ oppure ‘In terra Casalis novi, seu Manduria’ e, più in generale, i cittadini stessi presero la consuetudine di chiamare il proprio paese Manduria.
Dopo varie suppliche indirizzate a Ferdinando IV al fine di sostituire ufficialmente il nome di Casalnuovo con l’antico nome messapico ‘Manduria’, il decreto reale fu infine emanato in data 14 novembre 1789, anche se si dovette attendere quasi un anno per la sua effettiva esecuzione.
La copia della stampa presente in biblioteca è il decreto reale del 22 settembre 1790. Esso contiene un ‘Memoriale’ nel quale i membri della Sacra Regia Udienza (un'antica istituzione giuridica del Regno di Napoli corrispondente all'attuale Corte d'appello, con competenze giurisdizionali di seconda istanza) informano i ‘colleghi’ della Real Camera di S. Chiara (un organo del Regno di Napoli borbonico con funzioni giurisdizionali di prima istanza)di aver ricevuto dal Procuratore dell’Università di Casalnuovo (che si occupava di seguire determinate questioni nei tribunali provinciali e della Capitale) una supplica (l’attuale ‘ricorso’) per rendere esecutiva la ‘Real Carta’ del 14 novembre, con la quale sua Maestà si è compiaciuto di «accordarle la Grazia di esser lecito alla supplicante [Università] cambiarsi il suo Nome di Casalnuovo in quello antico di Manduria, rimettendone l’esecuzione alla vostra Real Camera di S. Chiara», la quale è pregata di dare esecuzione al ‘Real ordine’ (27 novembre 1789). Successivamente, la stessa Sacra Regia Udienza scrive di un’ulteriore supplica del Procuratore dell’Università di Casalnuovo il quale fa presente che, nonostante abbia ottenuto la Provvisione (corrispondente ad un’attuale deliberazione di un magistrato),«con ordini della Real Camera, in data 27 Novembre del passato 1789, con i quali si è accordata la grazia dalla M.S. di cambiarsi il suo nome di Casalnuovo in quello dell’antica città di Manduria», in realtà questo non sia ancora avvenuto. Pertanto, chiede «darsino gli corrispondenti ordini di essere per tale riconosciuta (…) la supplica compiacersi di scrivere tanto all’Amministrazione Generale delle Dogane, e Sali, che al Regio Precettore di questa Provincia, acciò nei luoghi, e loro rispettivi Registri cambino il nome di Casalnuovo in quello dell’antica città di Manduria, a tenore dei Sovrani Comandi». Pertanto – concludono dalla Sacra Regia Udienza - «abbiamo stimato spedire il presente, col quale dicemo, e commettemo a voi soddetti Algozini (= alti funzionari), che conferendovi personalmente nelle sottoscritte Città, Terre e Luoghi di questa Provincia, debbiate, nelle pubbliche Piazze e Luoghi soliti di esse, ad alta ed intelligibile voce come è di costume, emanare e pubblicare il Banno suddetto, e quanto in esso si contiene, affinché de ognuno si sappia, di essersi la prefata M. S. degnata accordare all’Università e Cittadini di Casalnuovo, di cambiarsi il suo nome di Casalnuovo in quello dell’antica Città di Manduria, essendo tale la sua Real volontà».
Il decreto è sottoscritto, fra gli altri, da Domenico Francesco Marulli, Preside della Provincia d’Otranto.
La stampa può essere visionata in biblioteca, dove è altresì disponibile, per le informazioni storiche su Casalnuovo sopra riportate, ‘Cenni storici di Manduria antica- Casalnuovo Manduria Restituita’, del Sac. Leonardo Tarentini.