Il cane è stato gettato vivo in un pozzo, poi chiuso con dei massi. Prezioso è stato l’allarme lanciato da alcuni contadini e l’intervento dei vigili del fuoco
L’atto di crudeltà cui è rimasto vittima il cane Django ha colpito l’opinione pubblica. Come pubblicato ieri, il cane è stato gettato vivo in un pozzo delle campagne di Avetrana. Pozzo, poi chiuso con dei massi. Provvidenziale è stata la presenza, nell’area, di alcuni contadini, i quali, avendo ascoltato i lamenti del cane, si sono rivolti ai volontari dell’associazione Argo & Friends di Avetrana. Questi ultimi, poi, hanno chiesto l’intervento dei vigili del fuoco, che sono riusciti a salvare Django.
Ora un professionista manduriano, che chiede l’anonimato, offre 1.500 euro a chi permetterà di individuare con certezza il responsabile di questo atto così crudele.
«Se corrisponde a verità la circo stanza per cui il cane Django è stato gettato vivo nel pozzo (e non caduto accidentalmente), offro 1500 euro a chi permetterà di individuare con certezza l’artefice di questa barbarie. Gradisco non si renda noto il mio nome, contattare la redazione, garantito anonimato al segnalatore».
Coloro che ritengono di avere elementi certi per risalire all’identità dell’autore di questo gesto, pertanto, possono scrivere alla nostra redazione.