Le rassicurazioni di Eni e Arpa
«Non ci sono stati danni alle persone e non si sono verificate ripercussioni sugli impianti limitrofi e sulla raffineria; le uscite di prodotti verso la distribuzione stanno procedendo regolarmente».
Lo afferma l’Eni in una nota nella quale spiega che a causare la scorsa notte l’esplosione nella raffineria di Taranto è stata una perdita in una tubazione dell’impianto Platforming, destinato ad incrementare il numero di ottano della benzina, in fase di avviamento.
«Nella tubazione – ricorda l’Eni – fluiscono idrocarburi leggeri e idrogeno» e «a seguito della perdita ne è conseguito un incendio, comunque posto subito sotto controllo». «A causa della rapida combustione dei vapori di benzina – viene spiegato – si è verificato localmente un repentino spostamento d’aria richiamata dalla combustione che ha generato l’effetto sonoro percepito come boato».
La società fa sapere, infine, che «i dispositivi di emergenza sono scattati prontamente e sono intervenute le squadre antincendio della raffineria, supportate precauzionalmente anche dal locale comando provinciale dei vigili del fuoco di Taranto. L’incendio è stato velocemente domato e l’impianto è stato posto in sicurezza».
ANCHE L'ARPA CONFERMA: NESSUNA GRAVE CONSEGUENZA
«Non ci sono state grosse conseguenze dal punto di vista ambientale, ma il ripetersi di episodi di questo tipo ci allarma abbastanza». Non usa giri di parole Giorgio Assennato, direttore generale dell’Arpa Puglia, nel commentare l’incidente verificatosi la notte scorsa nella raffineria Eni di Taranto, dove si è sprigionato un incendio per la rottura di una tubazione dell’impianto Platforming.
«Grazie al pronto intervento del vigili del fuoco – ha aggiunto Assennato – l'incendio è stato rapidamente domato, ma non è prassi gradevole che in un’azienda che ha un marchio di qualità ambientale si determinino episodi di questo tipo. Ieri peraltro abbiamo registrato un picco di inquinamento atmosferico sul quartiere Tamburi, segno che i processi che la raffineria sta attivando producono un’emissione elevata rispetto agli standard di impatto ambientale. Questi episodi – ha concluso - vanno controllati meglio e, possibilmente, evitati».
ORE 17.23 - ARPA: NO GRAVI CONSEGUENZE
«Non ci sono state grosse conseguenze dal punto di vista ambientale, ma il ripetersi di episodi di questo tipo ci allarma abbastanza». Non usa giri di parole Giorgio Assennato, direttore generale dell’Arpa Puglia, nel commentare l’incidente verificatosi la notte scorsa nella raffineria Eni di Taranto, dove si è sprigionato un incendio per la rottura di una tubazione dell’impianto Platforming. «Grazie al pronto intervento del vigili del fuoco – ha aggiunto Assennato – l'incendio è stato rapidamente domato, ma non è prassi gradevole che in un’azienda che ha un marchio di qualità ambientale si determinino episodi di questo tipo. Ieri peraltro abbiamo registrato un picco di inquinamento atmosferico sul quartiere Tamburi, segno che i processi che la raffineria sta attivando producono un’emissione elevata rispetto agli standard di impatto ambientale. Questi episodi – ha concluso - vanno controllati meglio e, possibilmente, evitati».
«Nella tubazione – ricorda l’Eni – fluiscono idrocarburi leggeri e idrogeno» e «a seguito della perdita ne è conseguito un incendio, comunque posto subito sotto controllo». «A causa della rapida combustione dei vapori di benzina – viene spiegato – si è verificato localmente un repentino spostamento d’aria richiamata dalla combustione che ha generato l’effetto sonoro percepito come boato».
La società fa sapere, infine, che «i dispositivi di emergenza sono scattati prontamente e sono intervenute le squadre antincendio della raffineria, supportate precauzionalmente anche dal locale comando provinciale dei vigili del fuoco di Taranto. L’incendio è stato velocemente domato e l’impianto è stato posto in sicurezza».
ANCHE L'ARPA CONFERMA: NESSUNA GRAVE CONSEGUENZA
«Non ci sono state grosse conseguenze dal punto di vista ambientale, ma il ripetersi di episodi di questo tipo ci allarma abbastanza». Non usa giri di parole Giorgio Assennato, direttore generale dell’Arpa Puglia, nel commentare l’incidente verificatosi la notte scorsa nella raffineria Eni di Taranto, dove si è sprigionato un incendio per la rottura di una tubazione dell’impianto Platforming.
«Grazie al pronto intervento del vigili del fuoco – ha aggiunto Assennato – l'incendio è stato rapidamente domato, ma non è prassi gradevole che in un’azienda che ha un marchio di qualità ambientale si determinino episodi di questo tipo. Ieri peraltro abbiamo registrato un picco di inquinamento atmosferico sul quartiere Tamburi, segno che i processi che la raffineria sta attivando producono un’emissione elevata rispetto agli standard di impatto ambientale. Questi episodi – ha concluso - vanno controllati meglio e, possibilmente, evitati».
ORE 17.23 - ARPA: NO GRAVI CONSEGUENZE
«Non ci sono state grosse conseguenze dal punto di vista ambientale, ma il ripetersi di episodi di questo tipo ci allarma abbastanza». Non usa giri di parole Giorgio Assennato, direttore generale dell’Arpa Puglia, nel commentare l’incidente verificatosi la notte scorsa nella raffineria Eni di Taranto, dove si è sprigionato un incendio per la rottura di una tubazione dell’impianto Platforming. «Grazie al pronto intervento del vigili del fuoco – ha aggiunto Assennato – l'incendio è stato rapidamente domato, ma non è prassi gradevole che in un’azienda che ha un marchio di qualità ambientale si determinino episodi di questo tipo. Ieri peraltro abbiamo registrato un picco di inquinamento atmosferico sul quartiere Tamburi, segno che i processi che la raffineria sta attivando producono un’emissione elevata rispetto agli standard di impatto ambientale. Questi episodi – ha concluso - vanno controllati meglio e, possibilmente, evitati».