I Progressisti, in una nota, lamentano il silenzio assoluto sulle modalità di raccolta dei rifiuti dei cittadini positivi al Covid
«La quarta ondata che ormai sta travolgendo l’Italia non ha risparmiato la nostra città, dove in pochi giorni i casi di contagio sono cresciuti con numeri a tre cifre. Tutto ciò ha riacceso i riflettori sulle difficoltà legate allo smaltimento dei rifiuti dei soggetti positivi al virus, sui quali corre l’obbligo di conferire tutti i rifiuti come indifferenziato, badando a diversi accorgimenti come l’uso di due o tre sacchetti ovvero quello dei guanti per il posizionamento del mastello. Tali conferimenti devono essere, tuttavia, individuabili dal personale addetto al ritiro, che dotato di appositi presidi, dovrebbe poter procedere alla raccolta in sicurezza, avendo nota dei domicili interessati da tale servizio. Purtroppo, come spesso accade, a Manduria il condizionale è d’obbligo. Pare che l’azienda GialPlast – gestore del servizio di raccolta – abbia precisato che il conferimento «deve essere contenuto all’interno di buste nere chiuse adeguatamente e contrassegnate con la scritta Covid».
Una dichiarazione, questa, che desta non pochi dubbi legati alla conciliazione fra tutela della salute della cittadinanza e degli operatori e tutela della riservatezza di dati sensibili sullo stato di salute. Di fatto il cittadino positivo si ritroverebbe, apponendo il riferimento Covid sui sacchetti o sui fustelli, a rivelare in maniera esplicita dati personalissimi, obbligato dalla necessità del ritiro dei proprio rifiuti. Una scelta assolutamente contraria alle norme, perché si spinge ben oltre quel limite di guardia di contrazione dei diritti individuali in favore della tutela della salute.
Numerosi comuni italiani, infatti, per ovviare a questi problemi e supportare le Asl – oberate oltremodo di lavoro – hanno attivato dei servizi a sportello, ricompresi nei dipartimenti ambiente ed ecologia, cui i cittadini positivi possono rivolgersi per richiedere l’attivazione del ritiro indifferenziato per Covid 19. In sostanza, il cittadino, una volta appresa la positività al sars-cov2, può scrivere una mail o telefonare per fare la richiesta di attivazione del servizio. Di seguito, l’ente locale comunica al gestore della raccolta gli indirizzi interessati dal “ritiro covid” senza alcuna pubblica esposizione di adesivi, fogli, ecc… Un metodo che tutela sia gli utenti, sia gli operatori nonché l’intera comunità, a supporto anche dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl su cui di fatto incorrerebbe il dovere di comunicazione. Un servizio semplice, sicuramente impegnativo per l’ente locale, ma giustificato dal momento di difficoltà che tutti stiamo affrontando. Ed è questa una proposta che abbiamo formulato agli uffici comunali.
Ancor più assurdo poi il fatto che la Gial Plast (e non l’ente pubblico!!) abbia anche stabilito il ritiro della spazzatura Covid per due giorni a settimana (il lunedì e il mercoledì), costringendo le famiglie con positivi a tenere in casa rifiuti potenzialmente infetti.
A tutto ciò si aggiunga, quale ciliegina sulla torta, la mancanza più assoluta di informazione al riguardo nei confronti della cittadinanza; pertanto è legittimo immaginare che tante famiglie – non avendo conoscenza di tali indicazioni – stiano continuando a differenziare anche i rifiuti di soggetti positivi, con buona pace di ogni garanzia di sicurezza per gli operatori del servizio di raccolta dei rifiuti.
A Manduria, però, tutto tace in tal senso, probabilmente gli amministratori sono impegnati a programmare l’acquisto di qualche tendaggio o pensiline sovra-prezzati, anziché badare alla salute e al benessere della cittadinanza».
Progressisti Manduria