Ci scrive Pino Marti, avetranese da anni trapiantato in Francia: «Bisognerebbe comprare un paio di occhiali da donare al consigliere Amati»
Anche dalla Francia una replica alla nota del consigliere regionale Amati. Arriva da un avetranese che da ormai molti anni vive in Francia, ma che ogni estate ritorna a trascorrere le vacanze a Torre Colimena.
«Ho il dubbio che il consigliere Amati abbia problemi di vista e udito quando sostiene che la mobilitazione contro l’ubicazione del depuratore ha coinvolto poche persone» scrive Pino Marti. «Forse servono gli occhiali…
Ricordo la grande manifestazione di Torre Colimena, nell’agosto di alcuni anni orsono, alla quale anche io partecipai.
Non metto in dubbio la necessità di un depuratore, ma perché situarlo poco lontano dal mare e al confine tra Avetrana e Manduria?
Sono avetranese e non capisco perché le acque sporche di Manduria e Sava devono fare tanti chilometri per arrivare quasi al mare, non lontano da Avetrana. Perché non fare il depuratore tra Sava e Manduria? Eppure, alcune altre proposte erano state fatte, per esempio, quella di situarlo in piena campagna. Penso che persone influenti hanno spinto all’attuale ubicazione. Ma dov’è la democrazia?
Penso che il TAR non aveva più scelta e ha emesso questa sentenza perché è stato messo davanti al fatto compiuto. Infatti, il depuratore è stato quasi completato e non si può più smantellarlo. Il TAR avrebbe dovuto intervenire molto prima per annullare l’ubicazione che la gente non voleva».