sabato 23 novembre 2024


08/03/2022 12:29:27 - Provincia di Taranto - Attualitą

È “futuro” la parola del 2022 per le Donne del Vino della Puglia: un progetto per le scuole che investe sulle nuove generazioni e la giornata delle donne del vino con i messaggi pieni di speranza dei ragazzi dei licei

Mai come in questi due ultimi anni la parola futuro ha assunto un valore particolare: incertezze e paure dovute alla pandemia e agli ultimi eventi in Ucraina hanno reso difficile fare progetti a lungo termine. Eppure, la vita fa il suo corso e proprio nelle fasi più difficili è importante investire buoni sentimenti e giuste intenzioni.

È con questi presupposti che la delegazione pugliese delle Donne del Vino, guidata da Marianna Cardone, ha accolto e abbracciato il progetto formativo ideato da Pia Donata Berlucchi per sensibilizzare i giovani al bere consapevole.

Un progetto importante e di grande valore sulla cultura del vino nella storia, tanto che una delle scuole – il Liceo Marzolla Leo Simone Durano e in particolare la sezione liceo classico B. Marzolla – è stato coinvolto dall’iniziativa organizzata per la giornata delle Donne del Vino 2022, il cui tema nazionale quest’anno è “Donne, Vino e Futuro”. Non solo una lezione di approfondimento sulla storia del vino ma anche un pretesto per parlare di futuro coi i giovani, il tempo che a loro appartiene e per il quale hanno la responsabilità di costruire ponti di pace e libertà. I ragazzi hanno affidato i propri pensieri e i propri progetti a fogli e pergamene che sono stati custoditi in una bottiglia magnum. Tutte le socie delle delegazioni regionali sono state chiamate a fare altrettanto, ad affidare un messaggio costruttivo a una bottiglia, perché possa raggiungere il futuro e realizzarsi.

Storia, educazione e cultura sono al centro del progetto “Bere consapevole” con lezioni destinate a licei e istituti: il vino è raccontato con il suo valore percorrendo la sua storia, a cominciare dai greci. Quindi non bevanda per ubriacarsi facilmente ma, in giuste dosi, opportunità di conoscenza. Il vino, infatti, è stato anche medicina, usato nelle arti, per sugellare firme di trattati di pace e molto altro. Il fine è combattere l’etilismo e minimizzare l’aspetto edonistico; le lezioni sono tenute da esperti qualificati

Quattro conversazioni di un’ora per ciascuna scuola, con approfondimenti dal 4000 a.C. all’800 di Verdi, passando per la guerra di Troia, i Sumeri della Mesopotamia con il mito di Gilgamesh, fra i Fenici, i Cartaginesi, gli Egizi, i Greci e la Roma Imperiale. Ancora, il Vino dei Longobardi, di Carlo Magno, dei Castelli feudali e delle Abbazie: dal triste calice di Rosmunda al trattato di Carlo Magno, alla festosità dei castelli, alla medicina silenziosa delle Abbazie; il vino e il Rinascimento: fra il brindisi politico di Lucrezia Borgia nella cena del Valentino per uccidere tutti gli ambasciatori presenti e i viaggi sulle navi veneziane, il vino entra nei bicchieri di vetro dei celebri soffiatori di Venezia. Vino nelle pitture, sculture e scritture degli artisti d’epoca e nella musica.

Gli incontri hanno preso il via lo scorso 25 febbraio, proseguiranno, dopo la data del 7 marzo con i messaggi in bottiglia, fino a maggio per un totale di sedici lezioni. Le scuole coinvolte sono: istituto comprensivo Aldo Moro-Don Tonino Bello di Rutigliano, istituto professionale Alberghiero Sandro Pertini di Brindisi, liceo Marzolla Leo Simone Durano sezione liceo classico B. Marzolla di Brindisi, IPEOA E. Mattei di Vieste (Fg).

Le socie impegnate nelle lezioni sono: Anna Maria De Luca, Cinzia Quitadamo, Giuseppina D’Imperio, Maria Elena Valente, Flora Saponari, Ilaria Oliva e Anna Gennari.

I professori che hanno accolto il progetto: per il Pertini di Brindisi Patrizia Milano e Severina Carnevale, per il liceo Marzolla di Brindisi Maria Cristina Vicentelli e Daniela Izzo, per l’istituto comprensivo Moro don Tonino Bello di Rutigliano Santa Detoma, Aurelia Lofano, Anna Lucrezia Difino e la dirigente Anna Consiglio, per l’istituto Alberghiero Mattei di Vieste Michele Laprocina, Cinzia D’Altilia e la dirigente Ettorina Tribò.











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