venerdì 22 novembre 2024


08/03/2022 17:22:00 - Avetrana - Attualità

«La nostra solidarietà alle donne dell’Ucraina, ma non a quelle dell’Afganistan, del Congo, del Burungi, Paesi che noi “democratici” non possiamo sfruttare. Anche quelle donne subiscono violenze quotidiane…»

Sulla Festa della Donna pubblichiamo una riflessione di Alessandro Scarciglia. Potrà essere condivisibile o meno, ma contiene sicuramente delle verità. Eccola.

«Ho pensato un bel po' prima di convincermi a scrivere questo post. Ma alla fine.... chi se ne frega!

Riflettevo sul fatto che noi (un po' tutti) siamo un popolo che viviamo di ipocrisie, di sola apparenza. Almeno il popolo di facebook.

Oggi ricorre la festa della donna e in tanti, tantissimi post leggo che il pensiero va alle donne dell'Ucraina .

Giusto.

Giustissimo.

Ma perché non rivolgere, per esempio, un pensiero alle donne della Russia ?? In fondo anche loro sono vittime di questa guerra! Non hanno scelto certamente loro di mandare i propri mariti o i propri figli al fronte!

E perché, ancora, non dedicare un augurio alle donne dell’Afganistan che dopo venti anni di nostre (occidentali) illusioni “democratiche” le abbiamo riabbandonate nelle mani dei talebani .

Non leggiamo mai un post, per esempio, sulle donne del Congo, del Camerun, del Burundi, della Repubblica Centrafricana (giusto per citarne qualcuno ..). Eppure lì, in quei posti dimenticati da Dio (e da NOI) le donne muoiono e soffrono da decenni!

Perché?

Perché non rivolgiamo un pensiero anche loro?

Semplice: perché quelle donne vivono in Paesi che non possiamo saccheggiare noi “democratici occidentali”, noi amici dei “democratici” americani.

E quindi la stampa non ne parla.

E noi, ovviamente, non possiamo apparire.

Per loro non possiamo organizzare “comitati per la pace”. Chi ce lo fa fare? Nessuno parlerebbe di noi e delle nostre azioni di “beneficenza”!

Nessun pensiero alle donne d’Italia e della stessa Avetrana, che subiscono violenze quotidianamente ma facciamo finta di non vedere e di non sapere...

Noi, quelli occidentali, quelli fortunati, quelli civilizzati, quelli che vogliono imporre la propria “democrazia” a suon di armi e bombe.

Noi ... Chi siamo?

IPOCRISIA dell’8marzo».











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