Gli ambientalisti intendevano verificare se i lavori fossero iniziati, ma secondo le forze dell’ordine sarebbe stata posta in atto una manifestazione non autorizzata
Prescritto il reato contestato ad otto ambientalisti, quasi tutti di Avetrana, che nelle primissime ore del mattino, nel marzo del 2017, si recarono nell’area del cantiere dell’allora costruendo depuratore consortile. L’obiettivo era quello di verificare la reale apertura del cantiere e, quindi, l’avvio dei lavori.
Secondo le forze dell’ordine (che acquisirono le generalità degli otto), invece, si trattò di manifestazione non autorizzata. A nulla valsero le spiegazioni degli otto quando furono convocati dal Commissariato di Manduria.
In prima battuta gli otto ricevettero un decreto penale che imponeva loro una sanzione di 1.000 euro a testa. Al decreto gli otto si sono opposti. Oggi è stata accertata l’avvenuta prescrizione e, dunque, il reato (così come contestato) è decaduto.
Il collegio difensivo degli otto era composto (in ordine alfabetico), dagli avvocati Francesco Di Lauro, Maria Pia Scarciglia, Luigi Stano ed Enzo Tarantino.