Lo sfogo di Vincenzo: «E’ sempre la stessa storia. Per gli esami in convenzione occorre attendere mesi o recarsi altrove; quelli a pagamento si possono eseguire in giornata…»
Quella di Vincenzo è una storia che, purtroppo, ci capita di raccontare sempre più spesso. Riguarda la sanità, quella pubblica chiaramente, frutto di un sistema che non funziona e che penalizza sempre i più deboli.
«Premetto che sono anziano» ci ha raccontato Vincenzo, sfogandosi. «Ho mia moglie ricoverata in ospedale, con tutti i problemi che ne derivano.
Avendo bisogno di un esame audiometrico, mi sono rivolto ad una farmacia per prenotarlo. Dopo aver consultato le agende delle prenotazioni, il farmacista mi ha risposto che per Manduria non ci sono date disponibili e che quindi dovrei attendere chissà quanto… Ci sarebbero però delle date disponibili in altre città (Taranto e Martina, ad esempio). Ma come faccio, io anziano, a recarmi a Taranto o a Martina? C’è qualcuno che si rende conto che per le fasce più deboli spostarsi da un comune all’altro della stessa provincia equivale ad un’impresa?
Quando poi ci si rivolge ai privati, le date sono sempre disponibili: basta pagare…
Ma questa è la sanità dei ricchi, di chi si può permettere di pagare profumatamente le prestazioni. Non dei pensionati che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Una situazione che non è più tollerabile…».