Olimpia Dimitri: «Sindaco, la tentazione di mandare tutto al diavolo è forte: la prego, non ci faccia pentire!»
Iniziano ad arrivare le prime reazioni sull’ordinanza emessa dal sindaco, che impone una chiusura anticipata a bar e ristoranti del centro della città. Sul proprio profilo social, ecco la reazione,molto significativa, della titolare di un’attività che sarà penalizzata da questa ordinanza, la signora Olimpia Dimitri.
«Caro signor sindaco, apprendo oggi, con rinnovato dispiacere, che per l’ennesima volta si firmano ordinanze che penalizzano sempre e solo lo stesso settore, già martoriato e annullato da anni di pandemia, con restrizioni, chiusure, limitazioni e dalla guerra sul capo, come una spada di Damocle con il conseguente e spropositato aumento dei prezzi delle materie prime.
Mi permetta di fare una umile osservazione. Ha pienamente ragione che tutto debba essere regolamentato, ma a volte basterebbe un pó di comprensione.
Vede, signor sindaco, io abito in periferia, dove è tutto un viavai di auto, moto, camion ecc.ecc... Dove vi sono attività commerciali che scaricano la merce sotto le finestre della mia camera da letto già alle prime ore dell’alba... Dove il saluto o il dialogo più sussurrato supera di gran lunga la misura dei volumi che lei ha stabilito per i locali... Dove gli alunni delle scuole che ho nelle vicinanze urlano e schiamazzano a tutte le ore del giorno, per non parlare dei volumi raggiunti dalle prove dei canti, delle recite e di tutte le manifestazioni scolastiche, con amplificazione da concerto, fatte per tutto il santo giorno, anche nelle ore pomeridiane quando, si vorrebbe riposare... Dove i contadini del quartiere già a tarda notte accendono trattori, motozzappe e tutto il loro repertorio agricolo, sotto le finestre, lasciandolo in funzione fino a che hanno sbrigato i loro preparativi prima di andare in campagna... Dove gli operai addetti alla raccolta rifiuti, soprattutto del vetro, fanno un rumore assordante, in piena notte o nelle primissime ore dell'alba, sino a svegliare di soprassalto mia madre, che avendo gravi patologie ha di conseguenza tachicardia e non riesce più a riprendere sonno...
Cosa faccio? Ammazzo mamma o mi attacco al telefono per reclamare?
Vede, signor sindaco, tutto questo accade mentre io e la mia famiglia dovremmo riposare, perché, purtroppo, abbiamo una attività che viene demonizzata, che non ci permette di stare a casa con la famiglia nei giorni di festa, di godere di lunghi periodi di ferie e soprattutto di andare a dormire con le galline...
Anche con la chiusura anticipata che lei ci ha imposto noi dobbiamo poi pulire, sistemare, rifornire i frighi, mangiare qualcosa e poi finalmente andare a casa. Dove dopo pochissime ore inizia il nostro calvario, perché non ci è possibile riposare, perché c’è tutto quel baccano fuori dalla nostra finestra, quello che lei considera lavoro!
Tante cose sono da migliorare nel nostro settore, lo capisco e ne sono consapevole. Un sacrificio possiamo farlo tutti però, come ad esempio essere comprensivi, come lo siamo stati noi fino ad adesso, non ribellandoci MAI con chi ci provoca questi disagi!
Altrimenti, lei che può, faccia zittire anche le campane delle chiese che provocano inquinamento acustico sin dal primo mattino della domenica, visto che il sabato si va a letto più tardi. Sa, signor sindaco, inizio veramente a pensare che hanno ragione tutti quelli che ci chiamano FOLLI perché continuiamo a credere nel nostro paese, sino a continuare ad investire per migliorarlo!
La tentazione di mandare tutto al diavolo è forte: la prego, non ci faccia pentire!».
Olimpia Dimitri