Attraverso attività mirate, i ragazzi sono stati guidati nella condivisione di momenti esperienziali di gruppo, tesi a sviluppare competenze prosociali, migliorare le capacità relazionali nei contesti duali e di gruppo, superare il pregiudizio, sviluppare la capacità di gestione e trasformazione del conflitto in un momento di crescita e confronto costruttivo
Ancora un’esperienza significativa ha visto protagonisti gli studenti dell’IISS “L. Einaudi” di Manduria, impegnati attivamente in un percorso laboratoriale dal titolo “Riparatori di futuro”, strutturato e realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale “Crisi” all’interno delle attività del Centro di Giustizia Riparativa.
Attraverso attività mirate, i ragazzi sono stati guidati nella condivisione di momenti esperienziali di gruppo, tesi a sviluppare competenze prosociali, migliorare le capacità relazionali nei contesti duali e di gruppo, superare il pregiudizio, sviluppare la capacità di gestione e trasformazione del conflitto in un momento di crescita e confronto costruttivo.
Il percorso laboratoriale, svolto nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento a.s. 2021/22, si è concluso con l’elaborazione di un “Manifesto per una cultura della riparazione” che i nostri studenti hanno realizzato, in collaborazione con altri compagni di altre scuole di Manduria, e hanno presentato alle autorità dell’Amministrazione comunale ed alla cittadinanza in un’ottica di condivisione mirata ad alimentare la diffusione contagiosa di comunità virtuose e riparative.
L’evento di diffusione dei risultati si è tenuto alla presenza dei magistrati Antonio De Donno e Pina Montanaro, ospiti del presidio “Libera” di Manduria, quali testimoni privilegiati di una giornata all’insegna dei principi della legalità agita e partecipata in commemorazione del trentennale della strage di Capaci.
L’educazione alla legalità e la lotta alle mafie e ad ogni forma di sopruso e discriminazione hanno rappresentato il filo conduttore di uno spazio di riflessione ad elevato spessore formativo, orientato a sensibilizzare la comunità alla cultura dell’ascolto dell’altro e della mediazione dei conflitti, quali principi cardine per la costruzione di contesti relazionali (in primis, la scuola) orientati alla “riparazione del danno” e all’inclusione.