La presenza della tartaruga era stata segnalata da alcuni bagnanti: ora è stata presa in cura dal Centro Recupero delle Tartarughe Marine di Policoro
Ieri pomeriggio, intorno alle 14:30, a San Pietro in Bevagna, più precisamente nella zona limitrofa all’hotel dei Bizantini, una coppia di bagnanti ha notato la presenza di una tartaruga in difficoltà in acque poco distanti dalla battigia. Dimostrando un grande senso di sensibilità, i due bagnanti hanno subito allertato il numero di emergenza del WWF - Centro Recupero Tartarughe Marine di Policoro, che ha diramato l’allarme alla Lega Navale di Torre Colimena, preposta a questo tipo di intervento in attesa dell’arrivo degli esperti del centro lucano. L’impegno è connesso con l’attività del Nucleo Tutela Ambientale, fondato da Lega Navale e Riserve Naturali, che si occupa della preservazione di flora e fauna del territorio grazie all’impegno di tanti volontari che vi hanno aderito.
Giunto sul posto, il presidente di sezione di Torre Colimena della Lega Navale, Jonathan Tieni, con l’aiuto dei segnalanti, ha recuperato la tartaruga della specie Caretta-caretta.
«Apparsa subito fortemente debilitata e con una seria lesione al carapace» ci racconta Jonathan Tieni, «si è proceduto al prelievo della stessa dall’ambiente marino. La tartaruga è stata poi trasportata a Policoro grazie a una staffetta tra volontari per bruciare i tempi.
Giunta al centro verrà stabilizzata e si procederà con gli approfondimenti del caso».
L'esemplare, di una quarantina di cm di lunghezza e 25 di larghezza, può avere tra i 3 i 4 anni.
Le modalità di intervento non sono state casuali: di fatto la Lega Navale di Torre Colimena da diversi anni ormai collabora con il Centro Recupero Tartarughe Marine di Policoro in dinamiche come questa. ma anche nella preservazione dei nidi sulle spiagge delle stesse caretta-caretta su tutto il litorale jonico tarantino.
«Un particolare ringraziamento va alla signora Annalisa e al signor Pierantonio, che non hanno ignorato l’eventualità che l’animale fosse in difficoltà» rimarca Jonathan Tieni, «attivando tutte le procedure di soccorso e prestando il loro aiuto anche nel recupero avvenuto in mare. Prodezze per le quali hanno avuto il piacere di dare il nome Tarty al piccolo esemplare soccorso».
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