Lo sfogo di Vincenzo: «Ma che sanità è questa?»
La moglie è malata allo stato terminale. Lascerà il mondo terreno a breve. Come tutti i malati terminali, è allettata ed ha bisogno di assistenza continua.
«Mi sono rivolto agli uffici della Asl per richiedere la fornitura di pannoloni e cateteri, essenziali in questa ultima fase della sua vita» ci racconta Vincenzo, un cittadino manduriano. «Dopo aver istruito la pratica, presentando tutti i documenti richiesti, mi è stato risposto che l’erogazione degli ausili potrà avvenire in un lasso di tempo compreso fra una settimana e due mesi.
Ebbene, sono già trascorse quasi due settimane e non ho ricevuto alcun riscontro alla mia domanda.
Comprendo il personale della Asl, che deve mettere in pratica le indicazioni contenute nelle direttive, ma non posso giustificare una legge così ingiusta, quasi sadica: se si è di fronte ad un malato terminale (condizione attestata dai medici), perché non concedere direttamente gli ausili richiesti saltando tutta la burocrazia?
Temo che, infatti, la mia domanda sarà accolta quando mia moglie non ci sarà più: che senso ha questa legge? Possibile che a nessun politico sia venuto in mente che per i malati terminali ci sia bisogno di una risposta immediata? Come me si trovano tante altre persone: acquistiamo pannoloni e cateteri, quando il sistema sanitario dovrebbe invece garantire questo supporto.
Questa è l’ennesima contraddizione di un sistema, quello sanitario, che presenta tante falle».