Sull’episodio dei giorni scorsi, interviene Anna Mariggiò (Verdi)
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato della coordinatrice di Manduria dei Verdi.
«Apprendiamo dalla stampa il ritardo dell’ambulanza nel soccorso di una bimba di 5 anni in codice rosso. Constatiamo con inquietudine che l’annoso problema del pronto soccorso di Manduria, soprattutto nel periodo estivo, quando il bacino di utenza supera di gran lunga le disponibilità effettive dello stesso, ormai è diventato una bomba ad orologeria che ogni estate, quasi fosse la hit del momento, si ripresenta senza vergogna e indisturbato.
È inammissibile che si possano leggere notizie di ambulanza arrivata tardi sul posto per carenza di unità e personale, ancora di più quando, ad averne bisogno, è una bambina. Ma poteva e può capitare a chiunque.
I Verdi di Manduria esortano senza se e senza ma, tutti coloro che, avendo ricevuto il mandato cittadino, sono tenuti, tutti e in egual misura, a vigilare costantemente su questo problema, dopo e soprattutto, la continua chiusura di altri reparti. Il Marianna Giannuzzi, non può essere e diventare merce di scambio politico, né carta vincente di campagne elettorali. Il Marianna Giannuzzi è il nostro ospedale, e come tale va tutelato ed incentivato nella sua essenza di punto strategico del bacino orientale della provincia. Il riordino del Marianna Giannuzzi rappresenta una questione sociale e come tale, va assolutamente e quanto prima, alimentato nella sua importanza.
Chiediamo, pertanto, un'oculata considerazione da parte della politica, quella vera, di assumere un atteggiamento propositivo e, qualora ce ne fosse bisogno, anche musi duri, per avere un nosocomio degno di essere chiamato tale, e soprattutto garante del diritto alla salute, diritto tutelato dalla Costituzione».