Le puntualizzazioni di Rosy Scarciglia che fanno luce sulla vicenda: «Anche se avesse avuto 10.000 euro in contanti in tasca, si sarebbe trovato esattamente in quel luogo per l’amicizia fraterna che condivideva con la famiglia»
La recente morte di Donato non ha alcuna attinenza con l’entità delle pensioni erogate in Italia. A precisarlo, dopo Giuseppe Todisco, anche Rosy Scarciglia.
Ecco la sua dichiarazione.
«Condivido il post di Giuseppe Todisco, che spiega quanto accaduto, poiché circa il 70% dei fatti raccontati nei vari articoli non corrispondono al vero. Infatti i punti salienti espressi sono esattamente questi:
- non lavorare per “sopravvivere”,
- non era “ritornato in cantiere”;
- non è caduto da un' impalcatura;
- anche se avesse avuto 10.000 euro in contanti in tasca, si sarebbe trovato esattamente in quel luogo per l’amicizia fraterna che condivideva con la famiglia.
Possiamo andare anche oltre con i vari punti, ma mi fermo qui.
Proprio per quanto detto precedentemente, era una persona stimata da tutti.
Queste tragedie non devono essere usate, soprattutto dalla gente del posto che si è adoperata nel fare articoli ad hoc circa le pensioni “da fame”, come capri espiatori».