«Il Piano del fabbisogno del personale presentato dalla ASL Taranto è stato un disastro, frutto di una “disattenzione” della politica degli ultimi 20 anni rispetto al problema “Taranto”»
La UIL FPL torna a sollecitare la politica nella presa in carico della vertenza sanità, chiedendo subito lo sblocco delle assunzioni per Infermieri, OSS e per il personale tecnico, della prevenzione e riabilitazione.
Per quanto attiene i Medici è inutile parlare di assunzioni, ribadisce il segretario generale Emiliano Messina, “il Piano del fabbisogno consente già da ora l’assunzione di medici specialisti che purtroppo non ci sono o sono troppo pochi e quindi i concorsi continuano ad andare deserti”.
Il Piano del fabbisogno triennale della ASL Taranto 2020/2022, frutto di una programmazione sbagliata da parte del precedente management, non consente invece l’assunzione di infermieri, OSS e di altri professionisti sanitari fondamentali per il funzionamento anche delle articolazioni territoriali e di Staff della ASL Taranto.
E qui che tuona il segretario generale Emiliano Messina: si sblocchino subito le assunzioni e invita la politica a farsi carico del problema della carenza di personale.
Quando si parla di assunzioni vanno fattele giuste considerazioni per non far passare un messaggio errato all’opinione pubblica: noi chiediamo ulteriori assunzioni oltre a quelle previste con le stabilizzazioni, puntualizza Emiliano Messina.
Le assunzioni di personale attraverso la stabilizzazione non risolvono il problema della carenza di personale: la stabilizzazione consente la trasformazione del contratto a tempo determinato a quello indeterminato, il problema della spaventosa carenza resta e i reparti e servizi della ASL Taranto sono in affanno.
È impensabile che nel presidio ospedaliero SS Annunziata ci siano solo due OSS durante il turno notturno che figurano come “disponibili” per le esigenze di numerosi reparti, denuncia Emiliano Messina.
La carenza di OSS è preoccupante anche nel presidio di Martina Franca, Manduria, San Marco di Grottaglie, Moscati e Castellaneta. Il Piano del fabbisogno presentato dalla ASL Taranto è stato un disastro, frutto di una “disattenzione” della politica degli ultimi 20 anni rispetto al problema “Taranto”.
Il fabbisogno deve tener conto della spesa del personale del 2004 come prevede la legge, quindi se in quel periodo eravamo sottodimensionati rispetto alle altre Province della Regione, oggi paghiamo lo scotto di quella ingiustizia.
Preoccupante è anche la carenza di Infermieri: gli Infermieri secondo il Profilo professionale possono lavorare ovunque e occuparsi di numerosi aspetti dell’organizzazione sanitaria, la carenza, quindi, non è solo negli Ospedali. L’Infermiere non è una figura solo Ospedaliera.
Mancano Infermieri nei Centri di salute mentale, nei servizi delle dipendenze patologiche, nella prevenzione e nella riabilitazione, senza contare la carenza di Infermieri in molte strutture di Staff dell’Azienda sanitaria: il modello Taranto e Pugliese è molto lontano da quello delle altre Regioni dove gli Infermieri sono parte attiva nel processo di ricerca, nel risk management, nella formazione nonché nella progettazione e pianificazione del fabbisogno assistenziale.
A Taranto abbiamo l’assenza dell’assistenza domiciliare psichiatrica. Mancano Educatori Professionali, Assistenti sociali e Tecnici della Riabilitazione psichiatrica.
Manca tutto il pezzo della prossimità, sottolinea Messina.
Senza contare la carenza di Ostetriche, Tecnici di radiologia e di laboratorio, di personale amministrativo. La carenza è generalizzata.
C’è poi il grande progetto San Cataldo e PNRR: se non si modifica la logica del calcolo del fabbisogno, ovvero una logica soltanto economica sarà un fallimento anche Piano triennale 2022-2024 in fase di predisposizione.
Con quale organico faremo fronte agli ulteriori 200 posti letto previsti con il San Cataldo? Con la nuova Azienda Ospedaliera passeremo dai circa 500 posti letto attuali a circa 700 posti letto.
E il PNRR? Con quale personale riempiremo gli Ospedali di Comunità, le Case di Comunità e le Centrali Operative Territoriali? Dove troveremo gli Infermieri di famiglia e di comunità senza mettere mani alle assunzioni e ai modelli organizzativi?
Il segretario generale Emiliano Messina conclude con un invito: La politica si faccia carico della vertenza sanità e garantisca la giusta assunzione di personale, oltre alle stabilizzazioni che come detto non risolvono nessun problema se non quello dare dignità e stabilità lavorativa al personale precario.