Sarebbe stato l’evento clou di una stagione estiva, costata più di 100mila euro, senza particolari acuti. Ma, pur annunciato in pompa magna alcune settimane fa dall’Amministrazione, non si terrà più …
C’era una volta, e non ci sarà più, il concerto di Clementino, il rapper campano che ha un largo seguito fra i giovani e che è conosciuto anche al grande pubblico per essere stato uno dei giudici della prima edizione del programma “The Voice Senior” di Rai 1.
Un concerto annunciato in pompa magna alcune settimane fa attraverso i social da varie esponenti dell’Amministrazione e per il quale in rete c’è anche una delibera che contiene un impegno di spesa di 10mila euro come cachet dell’artista e di appena 3mila euro da destinare all’associazione Cantina dei Mostri (che ha proposto lo spettacolo contenente la richiesta di questa somma, nel rispetto “dell’invito” a loro arrivato da ambienti del Comune, così sperando evidentemente di poter contare su un supporto, anche di sponsor, per coprire tutte le spese), per l’intervento di ballerine coriste ed ospiti a sorpresa, nonché per far fronte alle spese per il palco, il service, la scenografia, le grafiche e artworks, e, come se non bastasse, anche per il materiale promozionale in tre province.
Insomma una vera miseria riservata a quest’associazione, soprattutto se rapportata ai contributi concessi ad altre associazioni i cui eventi sono stati inseriti nel cartellone dell’estate 2022. Il preventivo per il server, per l’impianto audio e per il monitor (come si può notare del documento pubblicato dalla Cantina dei Mostri), è superiore ai 5mila euro. I ragazzi della Cantina dei Mostri, tutti artisti locali, avrebbe dovuto reperire inoltre anche i soldi per pagare gli altri artisti che avrebbero aperto il concerto di Clementino o duettato con quest’artista. Un’impresa titanica, impossibile da portare a termine, se non con un salasso economico.
Al momento di deliberare, insomma, probabilmente si sarebbe dovuto riflettere sull’esiguità della somma, che sicuramente non sarebbe stata sufficiente, nonostante l’entusiasmo dei ragazzi,
Anche sul cachet di Clementino sembrano esserci radicali disparità di vedute fra Amministrazione e associazione Cantina dei Mostri.
«La presenza di Clementino sarebbe stata ad un prezzo “ridicolo” (10.000 euro) rispetto alla richiesta standard dal suo management, che si è mostrato molto collaborativo nel fare questo sacrificio in virtù del fatto che il loro artista aveva mostrato un particolare entusiasmo nell’essere presente all’evento in quanto affiancato dall’artista Mouri, già suo collaboratore in lavori passati, nonché suo amico fraterno» scrivono ancora gli artisti dell’associazione “Cantina dei Mostri” sui social. «Non a caso il personaggio di Clementino ha orbitato spesso intorno al nostro paese negli ultimi tempi, conosciuto da lui proprio per i rapporti decennali intrattenuti con Mouri: si era già esibito a Manduria in tempi non sospetti (nel 2004 al palazzo delle Servite)».
Sembrerebbe che il cachet di listino di Clementino sia di 30mila euro.
Queste le premesse che hanno poi portato all’annullamento del concerto, che si intendeva realizzare su fondamenta di sabbia, ben presto crollate.
Peraltro, sempre secondo quanto asserito dall’associazione “Cantina dei Mostri”, nessun contratto era stato firmato con i manager di Clementino.
In attesa di conoscere la posizione dell’Amministrazione, ci sembra molto chiaro che sia stato commesso quanto meno un colossale peccato di ingenuità: come deliberare lo stanziamento di un finanziamento per un evento se non si è preventivamente in possesso di un documento ufficiale di accettazione dei manager dell’artista? E comunque come erogare un finanziamento che non sarebbe stato sufficiente per coprire neppure un terzo delle spese necessarie per server, materiale pubblicitario e tutto ciò che ruota attorno alla realizzazione di un concerto di un artista di un certo livello?