sabato 23 novembre 2024


27/08/2022 08:48:43 - Provincia di Taranto - Attualitą

La denuncia del sindacato SAPPE: «Nonostante la capienza regolamentare sia di 350 detenuti, il penitenziario del capoluogo jonico ha superato le 750 presenze, con diverse decine di detenuti con gravi problemi psichiatrici»

«L’ultimo gravissimo fatto è accaduto nel pomeriggio dell’altro ieri quando un detenuto di circa 40 anni di origini calabresi  ergastolano per duplice omicidio ed altri gravi reati commessi in carcere, con problemi di carattere psichiatrici, ha sfondato la porta di ingresso della cucina dove si preparano i pasti per la popolazione detenuta, alla ricerca dei coltelli che avrebbe utilizzato  contro  gli altri detenuti ed il personale di polizia penitenziaria. Fortunatamente i coltelli abbastanza grandi utilizzati per preparare le pietanze dei reclusi erano chiusi in un altro armadio blindato, e ciò ha consentito  che con l’arrivo di altri  poliziotti di  bloccare il detenuto e riportarlo nella propria stanza. Non vogliamo immaginare cosa sarebbe accaduto se lo stesso fosse riuscito ad aprire anche tale armadio ed entrare  in possesso dei coltelli, con cui avrebbe potuto provocare una carneficina».

E’ un passaggio della denuncia del sindacato SAPPE contenuto in un comunicato.

«Nonostante la capienza regolamentare sia di 350 detenuti, il penitenziario del capoluogo jonico ha superato le 750 presenze, con diverse decine di detenuti con gravi problemi psichiatrici che non vengono adeguatamente curati per colpe assai precise dell’Asl» si legge ancora nel documento del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria. «Di fronte alla situazione critica da esso denunciata, il Sappe a breve presenterà un esposto alla magistratura penale  di Taranto per denunciare le gravi responsabilità dei dirigenti romani e regionali dell’amministrazione penitenziaria, per aver incentivato con i loro comportamenti irresponsabili, i tantissimi eventi critici a partire dal suicidio di un detenuto, dai tanti suicidi evitati all’ultimo momento grazie al coraggioso intervento degli agenti, delle numerose aggressioni ai poliziotti che hanno subito lesioni anche permanenti, nonché tutti gli episodi di violenza che hanno messo in grave rischio la sicurezza del penitenziario a partire dal 2017, anno di riduzione degli organici di Taranto, ad oggi».











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