Un bambino del quartiere Tamburi respira in un anno l’equivalente di mille sigarette
Ancora veleni nei cieli di Taranto. È il benzo(a)pirene, sostanza terribilmente cancerogena. Si libera nell’aria dalla zona industriale, l’Ilva, ed è in grado di influire sul DNA umano e sulla sua capacità di replicarsi.
Nella città dove si produce il 90,3% della diossina nazionale, un nuovo allarme ambientale spaventa la popolazione. Il quartiere Tamburi, al confine con l’industria, paga probabilmente il prezzo più alto: qui un bambino in un anno respira l’equivalente di mille sigarette. E qui, per il terzo anno consecutivo, è stato superato il valore obiettivo di 1 nanogrammo a metro cubo del potente genotossico (D.Lgs. 152/07).
Le analisi vento-selettive lasciano pochi dubbi: il benzo(a)pirene proviene in quantità preponderante proprio dal siderurgico: quando il vento soffia dall'area industriale verso il quartiere Tamburi, la sua concentrazione è altissima (3,88nanogrammi a metro cubo nel febbraio 2009). Se il vento soffia dal quartiere verso l’Ilva, la concentrazione scende a 0,04nanogrammi a metro cubo.
Nel 2009 il benzo(a)pirene rimane a 1,3 nanogrammi a metro cubo ai Tamburi, il 30% oltre il valore obiettivo (dati ambientali Arpa Puglia). Dunque non è soltanto il traffico cittadino a rilasciare nell’aria il pericoloso idrocarburo.
Sotto accusa resta il reparto più inquinante dello stabilimento, la cokeria, costituita da forni raggruppati in batterie per la produzione di coke metallurgico. I fumi della combustione non dovrebbero fuoriuscire in quanto cancerogeni, ma non è affatto così, le batterie sono ormai obsolete. E i danni per la salute davvero gravi.
L’associazione Altamarea e i cittadini di Taranto scendono ancora una volta in piazza. “La città è pronta a dire stop alla cokeria”. Contro l’inquinamento che non conosce crisi, andrà in scena sabato 29 maggio una nuova manifestazione. “Sarà un sabato in cui migliaia di tarantini andranno sotto il Municipio a chiedere al sindaco aria pulita per sé e per i propri figli”.
Lo stop tecnico della cokeria, e la conseguente assenza di fumi, potrebbe ridurre i valori del benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi, meno di 1 nanogrammo a metro cubo, come sostiene Altamarea. L'esperienza dell'Ilva di Genova lo dimostra. Per questo motivo Altamarea invita il sindaco Stèfano a convocare la dirigenza Ilva e concordare il blocco dell’impianto per eseguire le misurazioni. Ma non solo. Si chiede anche l'installazione di sistemi wind-select e di centraline per il monitoraggio, al fine di evitare nel 2010 un nuovo superamento dei limiti.
Un eventuale rifiuto del gruppo Riva di fermare i forni potrebbe rappresentare “l'implicita ammissione che tale impianto ha emissioni estremamente consistenti”, oltre che provocare reazioni decise dal fronte politico e da quello della protesta.
Nicola Sammali